La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

BenEssere 2012: la cura della persona

, , , , , , , , , , ,

A Milano, l’8 marzo 2012, si è tenuta la prima edizione del convegno BenEssere. Abbiamo parlato di tante cose, ma soprattutto di gestione e cura delle persone in azienda.

I danni e le cause del malessere lavorativo
Un’azienda dove si sta bene e si lavora bene regala ottimi risultati.
Il benessere organizzativo è diventato a pieno titolo un requisito per lo sviluppo sostenibile di persone e organizzazioni poiché apporta un doppio beneficio: si accompagna a una migliore prestazione lavorativa, che garantisce un aumento della redditività tra il 2,5 e il 5%, e riduce i costi psicosociali delle sindromi da lavoro.
Secondo il Rapporto dell’Unione Europea del 2002, il 28% dei lavoratori soffre di disturbi dovuti a stress da lavoro e ben il 50-60% dei giorni lavorativi persi è da ricondurre allo stress.

Le sindromi da lavoro e la riduzione della produttività comportano costi psicosociali a causa dei cambiamenti organizzativi che comportano: assenteismo, spese mediche, danneggiamento e furto dei materiali da lavoro, aumento degli infortuni e della conflittualità, stress, sono alcuni degli effetti che la mancanza di benessere causa all’ambiente lavorativo.

All’interno delle imprese lo stress causa ingenti danni quali errori, incidenti, riduzione della capacità lavorativa e di risoluzione dei problemi, e quindi di produttività; aumenta il ricambio di pe

rsonale e le richieste di risarcimento; incide negativamente sul clima aziendale e ostacola la crescita e l’innovazione. Ma quali sono i fattori che causano maggiore stress all’interno delle aziende? Per approfondire questo tema Sodexo ha svolto alcune ricerche che hanno individuato, in primis, gli elementi di disturbo, l’impossibilità di gestire il lavoro in termini di tempo e spazio e le discriminazioni.

E il benessere?
Il miglioramento della qualità della vita è una sfida che unisce i direttori Risorse umane e i lavoratori. Tra i fattori che agevolano il benessere in azienda, Edoardo Venturini –Direttore relazioni esterne e comunicazione di Sodexo– ha evidenziato come più importanti: la temperatura, una climatizzazione e illuminazione corrette; la qualità e l’ergonomia della postazione di lavoro; la sicurezza sul luogo di lavoro; la pulizia degli ambienti; una rapida condivisione di informazioni tra i colleghi; la flessibilità dell’orario di lavoro; relazioni positive e costruttive con i colleghi; la conciliazione dell’orario di lavoro con le esigenze extra-lavorative. Sul benessere organizzativo influiscono dunque, oltre che la sicurezza, il welfare aziendale e il worklife balance, anche gli stili di leadership, la qualità dei rapporti interpersonali, il senso di appartenenza e coesione.

cura della persona

Come sottolinea Rosanna Gallo, Amministratore unico di Eu- Tròpia, le aziende registrano rilevanti criticità quando manca una dimensione organizzativa e in casi di leadership molto paternalistica, tecnocratica e poco manageriale, in cui la decisionalità è poco partecipata. Le organizzazioni possono favorire il coinvolgimento dei dipendenti comunicando e condividendo il più possibile un impianto valoriale. Tra gli accorgimenti da adottare, aggiunge Gallo, è necessario arginare comportamenti poco civili e alimentare il pensiero positivo; inoltre, vanno favoriti la flessibilità e l’apprendimento continuo. Quando i lavoratori sono felici infatti, risultano maggiormente coinvolti e dimostrano più vitalità e inclinazione all’apprendimento.

Gli strumenti esterni
Molte aziende come Zeta Service, che si sono dimostrate molto sensibili al tema, hanno ideato, per migliorare la gestione del tempo, soluzioni utili per i dipendenti e per tutelare gli studenti-lavoratori.

Come ci ricorda l’avvocato Paola Salazar dal punto di vista normativo, oltre alla tutela del benessere della persona prevista dalla nostra Costituzione, l’evoluzione portata dal Testo Unico ha introdotto la valutazione di tutti i rischi correlati alla situazione lavorativa, incluso lo stress da lavoro. L’Unione Europea, dal canto suo, individua tra gli obiettivi delle politiche d’impiego la facilitazione dell’equilibrio tra lavoro, famiglia e vita privata: oltre agli strumenti normativi che mettono a disposizione agevolazioni fiscali e previdenziali, cerca di caldeggiare il ricorso al part time, la riduzione dell’orario di lavoro, la flessibilità nell’organizzazione del lavoro, fino al telelavoro.

Tra gli strumenti a disposizione delle aziende per migliorare il benessere dei loro dipendenti, un concreto supporto è la definizione di progetti di corporate wellness. Tra i benefici per le persone –evidenzia Sciarra di One on One– qualità della vita e capacità di gestione del tempo migliori, nonché aumento dell’entusiasmo e della motivazione. Anche l’azienda giova di risvolti positivi: aumenta la produttività, si riduce l’assenteismo, migliorano il clima e l’immagine aziendali. Un progetto di corporate wellness può concretizzarsi nella progettazione di un’area dedicata – palestra aziendale, wellness room o stretching corner– o può tradursi ad esempio in uno screening medico o un programma di education&wellness.

Il cambiamento comincia dentro
Benessere oggi significa innanzitutto stare bene con se stessi e con gli altri, in un mondo che cambia continuamente. Per migliorare l’esterno, il primo passo da fare è cominciare dall’interno, tornare al proprio sé, al nucleo della nostra esistenza, valorizzando ciò che troviamo di positivo e attivando le energie per eliminare il negativo.
E si può davvero partire concretamente da se stessi, analizzando quali danni provoca lo stress al nostro cervello: Roberto Baitelli –responsabile didattico di Formazione Maharishi– ci ha ben illustrato come le lesioni funzionali al cervello causate dalla disattivazione dell’area frontale (responsabile della consapevolezza di sé, della memoria a breve termine e del ragionamento morale, oltre che di valutare, decidere e controllare gli impulsi) durante una situazione di stress causino impulsività, irritazione, aggressività, ansia, insicurezza e una visione limitata della realtà.
cura della persona 2Per prevenire lo stress la meditazione trascendentale è risultata un metodo scientificamente molto efficace, poiché facilita l’integrazione cerebrale e lo sviluppo del potenziale umano: garantisce la riduzione delle nevrosi, una migliore efficienza neurologica, facilità d’apprendimento, creatività e ragionamento etico. Molti studi, sottolinea Baitelli, hanno rilevato che i lavoratori che praticano la meditazione trascendentale mostrano una riduzione significativa di disturbi fisici, impulsività, instabilità emotiva, ansia, insonnia e tendenza alla nevrosi, oltre che una maggiore soddisfazione sul lavoro, una migliore qualità delle prestazioni e una riduzione del desiderio di cambiare lavoro. A beneficiare del benessere dunque, non soltanto i lavoratori, ma anche le aziende.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cookie Policy | Privacy Policy

© 2019 ESTE Srl - Via Cagliero, 23 - Milano - TEL: 02 91 43 44 00 - FAX: 02 91 43 44 24 - segreteria@este.it - P.I. 00729910158
logo sernicola sviluppo web milano

Trovi interessanti i nostri articoli?

Seguici e resta informato!