La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

responsabilità sociale

La questione della misurazione degli impatti della Responsabilità sociale d’impresa (CSR) pone difficoltà nella definizione di approcci che siano in grado di catturare e rendere misurabili effetti intangibili e cambiamenti generati sulle persone.

A questo scopo le metodologie si basano su proxy, ossia parametri appositamente costruiti per esprimere un valore intangibile attraverso la sua riconduzione a elementi misurabili. Come si evince dalle metodologie, solo il SROI valuta gli impatti generati su stakeholder e società, mentre né la CBA né la Contingent Valuetaion (CV) valutano impatti (Veisten, 2007; Venkatachalam, 2004, Fujiwarae Campbell, 2011; Layard e Glaister, 1994). Leggi tutto >

Nel giro di poco più di un decennio la sostenibilità ha trasformato il modo stesso di intendere il business e l’economia ed è entrata nell’agenda politica oltre che nella strategia di tante organizzazioni.

Numerose le aree che sono state investite, sia nel pubblico sia nel privato: dal cambiamento nel linguaggio ai mutamenti negli stili di vita e di consumo; dai fattori che influenzano il mercato a leggi e regolamenti che ridisegnano le regole del gioco. Leggi tutto >

Umanesimo manageriale

Affinché si metta in pratica un umanesimo manageriale, miriamo a un ambiente di lavoro sano, dove i vari elementi sono in relazione sinergica tra di loro. In azienda abbiamo cercato di costruirlo, nel corso del tempo, attraverso l’introduzione di un Bilancio Ambientale, un Codice di Sicurezza sul lavoro, un Codice di Sicurezza alimentare, un Bilancio Sociale. Dal 2006 è stato introdotto un Codice Etico che stabilisce la necessità di una condotta aziendale improntata al rispetto della dignità e della personalità di qualsiasi soggetto.

La concezione dell’azienda che cerchiamo di attuare è quella di un organismo vivente in salute. Costituito da tante persone diverse, caratterizzate ognuna dalle proprie qualità, aspettative, esperienze, fragilità, ferite. Come fare perché tutte queste differenti persone lavorino insieme per il bene comune?

Bisogna far circolare le informazioni. Valorizzare la meritocrazia collaborativa.

Sviluppare la cultura della responsabilità e non del potere. Leggi tutto >

Mobility Management Lab

In vent’anni di vita, il mobility management in Italia ha attraversato fasi di luci e ombre. Dalla pubblicazione del Decreto Ronchi del 1998, infatti, i responsabili della mobilità in azienda hanno trovato il loro spazio chi nel terreno della compliance, chi in quello dell’ambientalismo, chi, più di recente, in quello del people care. Oggi dunque l’impegno sui temi mobility viene sempre di più considerato come un’opportunità per contribuire al benessere dei lavoratori e per tracciare un pezzo importante di strada nell’ambito della strategia di Corporate Social Responsibility.

In quest’ottica, quindi, il mobility mangement assume una funzione tutt’altro che marginale, dimostrata da un trend molto positivo che conferma un rinnovato interesse da parte delle aziende a investire sul tema.

Per chi, come RWA Consulting, si è conquistato la fiducia dei propri clienti grazie alla costante ricerca della qualità del proprio lavoro, l’innovazione assume un ruolo sempre centrale. Per questo il nostro team di consulenti e analisti è costantemente impegnato in attività di ricerca e sviluppo. L’obiettivo? Da una parte, poter contare su strumenti di analisi che permettano di perfezionare i risultati e quindi di essere sempre più precisi ed efficaci nel costruire soluzioni per i dipendenti; dall’altra, poter offrire nuovi servizi di advisory ad alto valore aggiunto in cui la tecnologia è centrale e viene resa fruibile all’azienda.

Facciamo qualche esempio.

Prendiamo il caso di

un’azienda con una popolazione molto eterogenea Leggi tutto >

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