La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Valore in cui credere, approccio da applicare

Intervista a Massimo Reynaudo

a cura di Daniela Rimicci  

Benessere’ è una delle parole più di moda, talvolta abusate, insieme a ‘innovazione’ e a ‘sostenibilità’. Possiamo tradurre questi concetti in azioni concrete? Chi suggerisce questi valori, ci crede davvero? Li applica in primis su se stesso? Il benessere non è solo un ‘sentiment’. È un insieme di buone abitudini da recepire: chi si sente protetto e sano in azienda è motivato e produce, meglio e di più. In un’impresa di 100 persone con salario medio, il costo dell’assenteismo si attesta sui 127.000 euro l’anno. Alcune ricerche hanno dimostrato che è possibile ridurre fino all’80% le probabilità di prendere infezioni nei luoghi di lavoro, come è possibile dimezzare il tasso di assenteismo. Non è fantascienza: è informare, sensibilizzare e agire. Leggi tutto >

Il miglior posto in cui lavorare? Il Gruppo Elica, il leader mondiale nella produzione di cappe. Nella classifica Great Place to Work 2011, graduatoria stilata dall’omonimo istituto, l’azienda di Fabriano era risultata l’ambiente di lavoro più soddisfacente d’Italia. E a conferma della straordinaria attenzione di Elica per i suoi collaboratori, c’è anche il quarto posto nella classifica europea. Che cosa rende Elica un Great Place to Work? L’avevamo chiesto a Marco Scippa, allora Direttore Risorse Umane dell’azienda marchigiana. Leggi tutto >

di Michele Ciceri
Comfort significa ben-essere fisico e psichico. L’ufficio confortevole è il luogo ‘ideale’ per lavorare, traduzione concreta dell’ambiente materiale e relazionale dove le persone vivono bene e producono di più; per il bene loro e dell’azienda. Il D.lgs 81/2008 (e le norme collegate), che dal 1° gennaio 2011 obbliga i datori di lavoro a valutare il rischio di stress lavoro-correlato, è un’opportunità di crescita per le organizzazioni a ogni livello. L’ufficio confortevole è per definizione salubre e contribuisce al ben-essere dei cinque sensi con un buon microclima, un’acustica corretta e un’illuminazione adeguata. L’ufficio confortevole è anche bello, con l’aiuto dei colori. 
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di Michele Ciceri
Il D.lgs 81/2008 (e le norme collegate), che dal 1° gennaio 2011 obbliga i datori di lavoro a valutare il rischio di stress lavoro-correlato, è un’opportunità di crescita per le organizzazioni a ogni livello.

In un ufficio dove si sta bene si vive meglio. Si lavora meglio. E si produce di più. Nei luoghi di lavoro passiamo una buona parte della nostra vita –come dimenticarsene?– e le malattie professionali gravano sulla spesa pubblica.
Il ben-essere nei luoghi di lavoro non è una questione privata impresa-lavoratore. È, piuttosto, un tema socialmente rilevante. Non per niente la legge dello Stato se ne occupa –colmando negli ultimi tre anni il ritardo accumulato– con una serie di norme abbastanza precise. Il punto di riferimento dal 2008 è il decreto legislativo 81 –Testo Unico sulla Sicurezza e sulla Salute delle Lavoratrici e dei Lavoratori– in base al quale (e alle successive modifiche apportate dal d.lgs 106/2009) la valutazione del rischio nei luoghi di lavoro è obbligatoria e lo è anche, come recita l’articolo 28 del decreto, la redazione del Documento Valutazione Rischi (DVR) da compilarsi a cura del datore di lavoro in collaborazione con il ‘medico competente’.
I rischi di cui parla la legge sono quelli ‘tradizionalmente’ legati all’ambiente fisico –indipendentemente dal fatto che l’oggetto dell’analisi sia un ufficio o un’officina– ma anche quelli più ‘moderni’ dello stress lavoro-correlato, che il Dlgs pone sullo stesso piano degli altri e che dal 1° gennaio 2011 è fatto obbligo di valutare. L’ambiente ufficio non è immune da rischi per la salute fisica e mentale dei lavoratori. Valutare questi rischi e porre rimedio agli eventuali problemi riscontrati è un obbligo ma anche un’occasione per le imprese. Il risultato sarà infatti un ufficio più efficiente, cosa non da poco in uno scenario dove le persone, con il proprio patrimonio di conoscenza, diventano sempre più importanti. Leggi tutto >

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