La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

L’accordo interconfederale del 9 marzo 2018 tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil si conclude definendo un’opportunità condivisala valorizzazione di forme di partecipazione nei processi di definizione degli indirizzi strategici dell’impresa”. Mi preme sottolineare la portata ‘rivoluzionaria’ di questo enunciato, che apre a una concezione estesa della partecipazione.

L’accordo punta in direzione di un sistema di relazioni industriali più efficace e partecipativo, considerandolo necessario soprattutto per rispondere alle esigenze dei settori emergenti dell’economia. In particolare, per qualificare e realizzare i processi di trasformazione e di digitalizzazione nella Manifattura e nei servizi innovativi, tecnologici e di supporto all’industria. Leggi tutto >

Quando ci si accinge a discutere di democrazia industriale il primo problema da affrontare è quello di mettere a fuoco con precisione l’oggetto del discorso, dato che questa espressione è stata intesa, nella storia e nella letteratura giuridica – recente e non – in una gamma di accezioni alquanto vasta. Inoltre, le è stato attribuito un valore tale da portare a un’intersecazione con i campi delle scienze politiche e sociali, grazie anche all’influenza esercitata dalle varie tendenze ideologiche. Leggi tutto >

Autonomia, innovazione, partecipazione. La pre-intesa tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil su un rinnovato modello contrattuale s’impernia, come ha evidenziato Giampiero Falasca su Il Sole 24Ore, su queste tre parole chiave, sostantivi e non aggettivi.

Autonomia riconosciuta a ogni categoria di adottare ogni necessaria variante allo schema, finora eccessivamente rigido, del Ccnl: il contratto collettivo funzionerà come una grande cornice entro la quale si iscriveranno i contratti di categoria assumendone le linee guida, i Trattamenti economici minimi (Tem) e il Trattamento economico complessivo (Tec) che comprende anche gli ulteriori istituti economici che il contratto riconoscerà a tutti i lavoratori del settore. Autonomia è perciò la facoltà lasciata alle singole categorie di scegliere il peso e lo spazio da attribuire al primo e al secondo livello contrattuale, ma è anche il valore differenziale che s’intende attribuire al livello aziendale. Leggi tutto >

All’interno del miglioramento generalizzato del quadro economico nazionale, si delinea una situazione di continua ripresa per il mercato del lavoro, che già a partire dai mesi estivi del 2017 aveva recuperato i livelli occupazionali dell’inizio 2008. I più recenti dati mensili diffusi dall’Istat confermano il trend crescente: mediamente tra gennaio a novembre gli occupati hanno superato la soglia dei 23 milioni, registrando una crescita su base annua dell’1,2% (280mila persone al lavoro in più). La crescita ha riguardato entrambi i generi e tutte le ripartizioni e nel terzo trimestre è risultata più intensa per le donne e nel Mezzogiorno. Si è così verificata una lieve riduzione dei divari territoriali: nei mesi estivi l’aumento del tasso di occupazione è stato più consistente nel Mezzogiorno e nel Centro in confronto al Nord. Leggi tutto >

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