Flexible benefit e piano welfare
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Proposte per il benessere organizzativo
Offrire diverse tipologie di servizi al dipendente con diversi livelli di contribuzione da parte delle aziende: di questo si occupa Muoversi.
“Il nostro approccio –spiega Federico Isenburg, Ceo di Muoversi– è pragmatico, legato alle possibilità che offre il Testo Unico del reddito da lavoro dipendente, su cui si costruisce un’offerta che ottimizzi l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Muoversi incoraggia le aziende clienti ad aumentare la capacità di spesa dei dipendenti fornendo contributi indiretti attraverso l’erogazione di servizi. Non partiamo dal benessere come idea astratta: deve essere un concetto molto pratico, legato a servizi tangibili e al livello di contribuzione che l’azienda può dare in maniera defiscalizzata. Il benessere è una logica conseguenza di questa combinazione”.
I servizi a catalogo sono circa 250, molto vari: abbonamento al servizio di trasporto pubblico, convenzione con negozi e asili nido, baby sitter, badanti, gestioni delle tessere Aci per le auto dei dipendenti, spesa online, gruppi aziendali…
Diverse opzioni per le aziende e i dipendenti
L’entry level del cliente di Muoversi solitamente consiste nell’introduzione di convenzioni e sconti. A un livello più avanzato si ragiona sulla creazione di un piano di flexible benefit o di welfare, in cui l’analisi sulla popolazione aziendale risulta più approfondita in modo da definirne le caratteristiche demografiche.
Ad esempio, se la popolazione aziendale è giovane, si tende a proporre soluzioni per il tempo libero, combinazioni salva-tempo e servizi generici.
“Attualmente abbiamo 150 clienti attivi –racconta Isenburg– di cui circa 80 offrono il trasporto pubblico, molto apprezzato nelle grandi città; solo quest’anno infatti abbiamo distribuito quasi 25 mila abbonamenti annuali per i mezzi pubblici. Come primo livello di benefit per i dipendenti, l’azienda offre la possibilità ai dipendenti di comprare abbonamenti scontati pagandoli rateizzati in busta paga; alcuni clienti hanno optato per il piano di convenzioni, mentre una ventina ha scelto di offrire ai propri dipendenti un piano welfare completo, che include il contributo per: asilo nido, trasporto pubblico, piano pensione integrativo, assicurazione sanitaria, libri scolastici, abbonamenti sportivi… molti più servizi e con un sistema di gestione complesso che permette a ogni dipendente di avere una somma assegnata da utilizzare scegliendo i servizi che preferisce”.
Piano welfare: vantaggi per tutti gli attori
La particolarità di Muoversi è che supporta il cliente dalla definizione all’implementazione del piano welfare; è oggi leader sul mercato nell’erogazione del servizio e nella gestione dei processi interni, sollevando l’azienda da tutte le attività operative (integrazione informatica, processi di rendicontazione e addebito in busta paga, call center, rapporti con i fornitori…) nonché unica società in Italia in grado di gestire piani welfare completi, che combinano servizi, buste paga, aspetti fiscali e consulenza.
Tutta l’offerta di servizi poggia su una piattaforma tecnologica molto avanzata e di facile utilizzo, che consente ai dipendenti una completa autonomia nella gestione dei valori assegnati. Ogni dipendente accede al portale, visualizza i servizi e contributi che l’azienda ha scelto di allocargli e sceglie liberamente come usufruirne. “Alle aziende conviene –sostiene Isenburg– perché il valore netto che arriva al dipendente è il lordo speso dall’azienda.
L’efficienza fiscale è dunque notevole. Anche a livello sindacale si sta cominciando a diffondere questa cultura e speriamo di riuscire a sistematizzare il welfare aziendale. L’obiettivo è aumentare la possibilità di spesa dei dipendenti con una combinazione di servizi intelligenti. Per aziende piccole è molto più economico e facilmente gestibile offrire un piano di welfare piuttosto che un piano benessere: mettendo a disposizione un contributo spendibile per numerosi servizi, risparmia i fondi per attivare il sistema organizzativo del benessere, canalizzandoli verso specifiche aree di spesa, parte integrante del sistema retributivo. Nel 2011 abbiamo gestito circa 7 milioni di euro di beni e servizi con circa 60 mila richieste singole. Il riscontri da parte dei dipendenti è stato sempre elevatissimo”.