Il benessere organizzativo conviene
Affinché le organizzazioni possano adottare modalità finalizzate al benessere è fondamentale ci si chieda cosa intendiamo con benessere. Infatti il benessere è un concetto multiforme e, soprattutto, diverso per ognuno degli attori coinvolti. Troppe volte si ritiene ci sia un modello univoco di benessere è questo è estremamente sbagliato.
Per usare la terminologia di James Hillman, si suggerisce di passare dal monoteismo (esiste un solo benessere) al politeismo (esistono tanti tipi di benessere, più questi sono complessi più l’organizzazione sarà “benestante”).
Per tradurre in senso pratico questa proposta si tratta quindi di analizzare prima la cultura che struttura la percezione del benessere nelle organizzazioni e poi di adottare scelte operative.
Fonte: BenEssere bologna 2012
Mario Catani – Senior Partner, Plan
Da oltre 20 anni è impegnato nel lavorare con gruppi in formazione per lo sviluppo delle capacità organizzative, con particolare riferimento alle abilità comunicative e di interazione di gruppo. Dal 2000 è senior partner di Plan.
Focus del suo intervento è quello di migliorare, contemporaneamente, le prestazioni e il benessere organizzativo. Su questi temi vanta molteplici pubblicazioni e articoli su riviste specializzate. L’approccio che predilige è quello della lettura archetipica legata alla sociologia.
Ha incarichi di docenza come professore a contratto nelle Università di Parma e Ferrara per l’insegnamento di sociologia dell’organizzazione. Ha insegnato anche sociologia del lavoro e sociologia della globalizzazione presso le stesse Università e organizzazione aziendale all’Università di Bologna.
Ha lavorato come consulente in numerose organizzazione quali Cisl, Asscom Professional, Ial-Cisl.