La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Il colore della performance

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L’incantevole giardino di Frida Kahlo ci coglie tra una fitta vegetazione verde, all’interno di un cortile delizioso e completamente dipinto di un blu brillante. L’insieme è davvero emozionante e suscita –almeno nella sottoscritta– allo stesso tempo una sensazione di calma e benessere e uno stato di potenza dato dall’energia sprigionata dall’intensità del colore.

Presto scoprirò che questo blu deciso si trova un po’ ovunque negli esterni delle case messicane. Il blu è un colore speciale. Secondo la cromoterapia suscita in noi uno stato di armonia ed equilibrio, nonché di calma e ha la facoltà di rilassarci portando equilibrio nella sfera emotiva.

Dicono, inoltre, che abiliti uno stato di sensibilità portando l’individuo a essere più ricettivo a eventuali ‘stimoli’ esterni o interni. Secondo alcune fonti, il blu ha la capacità di normalizzare la frequenza del battito cardiaco e la pressione: avrebbe quindi la tendenza a far allontanare il senso di ansia. Spesso, infatti, le camere da letto vengono dipinte con varie tonalità di blu proprio per le sue caratteristiche rilassanti.

Se ci sono alcune universalità su come tendiamo a percepire e ricevere i colori, l’effetto che hanno su di noi dipende anche da altri fattori. Ci possono essere, per esempio, notevoli differenze tra un individuo e l’altro nel vedere il colore.

I colori infatti hanno un’anima fisica e intangibile allo stesso tempo. Se da un lato veniamo fisicamente stimolati attraverso la vista, dall’altro siamo condizionati dalla nostra interpretazione. L’effetto che il colore ha su di noi dipende dunque dal gusto personale e dal contesto culturale in cui viviamo, poiché il suo significato varia in relazione al Paese e all’epoca.

Per dirla con le parole dell’antropologo francese Michel Pastoureau: “Tutta la storia dei colori può essere soltanto una storia sociale. È la società che fa il colore, che gli attribuisce una definizione e un significato, che costruisce i suoi codici e i suoi valori, che stabilisce i suoi utilizzi”.

Se il blu, infatti, era prediletto dagli Egizi perché considerato il colore degli Dei, per i Greci e i Romani era da disprezzare perché legato alla tonalità degli occhi dei barbari. Il pregio dato a un colore nasce anche dalla disponibilità dei materiali primari, i pigmenti.

Prima della sintesi chimica, per ottenere una tinta blu era necessario mescolare olio di lino e polvere di lapislazzuli; questo procedimento rendeva la nuance blu la più costosa in assoluto tra la gamma dei colori a olio.

Il blu veniva, quindi, usato con molta parsimonia e, a partire dal XII secolo, ha subito una considerevole valorizzazione fino ad arrivare a essere uno dei colori preferiti delle società contemporanee. L’artista Yves Klein è arrivato addirittura a brevettare, negli Anni 50, un blu ultramarine con il nome International Klein Blu.

Il nostro contatto con i colori non sfugge a un’interpretazione cognitiva che influenza il nostro sentire. Si parla sempre più spesso di Smart working e, a torto, si è propensi a pensarlo solo come una forma di lavoro da casa. In realtà riguarda, tra le altre cose, la riconfigurazione degli spazi lavorativi in soluzioni capaci di generare maggior benessere attraverso una migliore fruibilità.

Si tratta di conferire agli ambienti di lavoro un aspetto tale da generare comfort, attivazione e relax. Il colore in tutto questo svolge un ruolo fondamentale e, a seconda dell’effetto che si desidera, la scelta ricadrà su colori che sollecitano determinate emozioni e aumentano l’energia o calmano in base al bisogno delle performance da svolgere.

Chissà come doveva essere per un’artista come Frida Kahlo dipingere in uno studio che si affacciava su un cortile con un blu così intenso, circondata da un colore che rilassa, apre la mente, rende sensibile ed energizza. Questo blu influenzava il suo lavoro e l’arte che creava?

Poniamoci quindi la domanda: “Qual è il colore che mi stimola a performare al meglio?”. In questo momento per me la risposta è sicuramente il blu messicano. E per voi? Che effetto volete sentire?


Anja Puntari

Anja Puntari, Artista e Business Coach di Performant by SCOA, Consulente alla Commissione Europea nel programma Horizon 2020, Membro di New Club of Paris, Docente NABA – Nuova Accademia di Belle Arti Milano

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