Il miglioramento delle decisioni nelle organizzazioni complesse
Myers Briggs Type Indicator, organizzazioni complesse, problem solving, processo decisionale
Come possiamo migliorare i processi decisionali nelle organizzazioni complesse? In questo lavoro tentiamo di rispondere a tale domanda tramite l’utilizzo di un particolare strumento di problem solving, il quale aiuta a identificare ed eliminare le distorsioni cognitive dei processi decisionali attraverso una verifica, ex-post, della loro qualità. A tal proposito, per cogliere in maniera più efficace il ruolo che le caratte- ristiche della personalità dei decisori possano avere all’interno di tali processi, utilizziamo anche il test di personalità Myers Briggs Type Indicator. Al centro del lavoro è il caso di studio di una organizzazione non a scopo di lucro erogatrice di programmi di alta formazione. All’interno di tale caso, in particolare, analizziamo i processi decisionali attinenti all’introduzione di tre nuovi prodotti-servizi.
Come possiamo migliorare i processi decisionali nelle organizzazioni complesse?
La domanda introdotta si posiziona in quello specifico filone di letteratura sui processi decisionali noto come Teoria comportamentale delle decisioni. coloro che possono essere considerati i capostipiti di questa teo- ria sono Herbert Simon, richard cyert e James march, i cui pionieristici lavori hanno stimolato l’interesse degli studiosi di management attorno alle modalità con cui si decide in impresa e per l’impresa (caselli, 1966; Thom- pson, 1967; Saraceno, 1978; cafferata, 1984; Grando- ri, 1984). in proposito, per esempio, molti degli studiosi hanno, nel tempo, posto l’attenzione sulla correlazione tra i processi decisionali e le caratteristiche cognitive dei decisori (Kahneman e Tversky, 1974; 2000); altri, invece, si sono concentrati sullo studio delle eventuali distorsioni talvolta occorrenti nei processi stessi (rosen- zweig, 2007).
ciò premesso, in questo lavoro tentiamo di rispondere alla domanda di ricerca proposta tramite l’utilizzo di un particolare strumento di problem solving recentemente sviluppato dallo psicologo daniel Kahneman e colleghi (2011). Tale strumento, come spiegheremo nell’articolo, tenta di identificare ed eliminare le distorsioni co- gnitive dei processi decisionali attraverso una verifica, ex post, della loro qualità. A tal proposito, per cogliere in maniera più efficace il ruolo che le caratteristiche della personalità dei decisori possano avere all’interno di tali processi, utilizziamo anche il test di personalità diffusamente conosciuto come myers briggs Type indicator (mbTi).
Al centro del lavoro è il caso di studio di una organizzazione non a scopo di lucro erogatrice di programmi di alta formazione. All’interno di tale caso, in particolare, analizziamo i processi decisionali attinenti all’introduzione di tre nuovi prodotti-servizi.
riteniamo che il valore aggiunto di questo lavoro stia nella considerazione delle caratteristiche della personalità dei decisori come possibili agenti causali delle di- storsioni cognitive e procedurali eventualmente intervenienti in un processo decisionale. Esso, nello specifico, è indirizzato a tutti quegli studiosi e professionisti interessati ad approfondire la conoscenza di quali aspet- ti psicologici e comportamentali possano influenzare i processi decisionali, nonché la loro sottesa qualità.
Sviluppiamo il lavoro come segue. descriviamo, inizialmente, il quadro teorico di riferimento alla base del nostro contributo. introduciamo, successivamente, il nostro caso di studio e proseguiamo, quindi, con la discussione dei risultati prodotti dalla nostra analisi. Indichiamo, infine, taluni possibili spunti per la futura ricerca in argomento…
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