Ambienti di lavoro eccellenti: il caso Elica
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Il miglior posto in cui lavorare? Il Gruppo Elica, il leader mondiale nella produzione di cappe. Nella classifica Great Place to Work 2011, graduatoria stilata dall’omonimo istituto, l’azienda di Fabriano era risultata l’ambiente di lavoro più soddisfacente d’Italia. E a conferma della straordinaria attenzione di Elica per i suoi collaboratori, c’è anche il quarto posto nella classifica europea. Che cosa rende Elica un Great Place to Work? L’avevamo chiesto a Marco Scippa, allora Direttore Risorse Umane dell’azienda marchigiana.
“Il nostro obiettivo è avere la persona al centro, perché sono le risorse umane il cuore della nostra organizzazione”. Il successo di Elica è merito dello straordinario mix tra design e tecnologia, reso possibile dalla sapiente organizzazione delle persone che vivono l’azienda, che ha così consentito di trasformare la cappa “in oggetto del desiderio”.
Il percorso che ha permesso all’azienda di scalare la classifica del Great Place to Work nasce da lontano e affonda le radici nei valori di Elica: “Abbiamo voluto creare un ambiente di lavoro confortevole e che potesse soddisfare i collaboratori, ponendo l’attenzione al ‘senso di appartenenza’ del gruppo, rendendo i nostri dipendenti ‘speciali”.
In che modo? “Grazie a una serie di servizi a loro destinati, come Elica Life, il programma di welfare che, attraverso l’Elica Card, consente ai collaboratori di godere di sconti riservati presso un circuito di attività convenzionate, o le vacanze studio all’estero per i figli dei dipendenti per imparare l’inglese”. Ma non solo, perché tra i plus dell’azienda c’è anche la spasmodica attività di delega del management ai responsabili (anche giovanissimi) e la volontà di deliziare il cliente interno perché ogni giorno possa essere soddisfatto del proprio lavoro”.
In Elica il benessere non significa solo vivere più serenamente sul posto di lavoro, ma anche godere di buona salute: l’azienda ha infatti promosso l’apertura della palestra interna –al costo di 5 euro mensili– che, oltre a prevedere una visita specialistica per determinare eventuali problemi determinati da una cattiva postura acquisita durante il lavoro, prevede anche la presenza di un nutrizionista oltre che di un personal trainer. E tutti i servizi di cui godono i dipendenti, sono riservati anche gli stagisti, ai quali sono dedicate altre attenzioni, come l’appartamento a uso gratuito.
A rendere l’azienda marchigiana un luogo davvero speciale in cui lavorare, c’è persino la particolare gestione della crisi: dopo anni di
crescita, anche Elica ha dovuto affrontare un periodo particolarmente difficile, ricorrendo alla cassa integrazione e alla mobilità. Nonostante questo scenario, però, l’azienda è riuscita a gestire la crisi senza incappare nelle ire dei sindacati. “La strategia che abbiamo perseguito è stato quella della comunicazione: tutti hanno offerto il proprio contributo durante la crisi, anche il management”.
E mentre altre aziende a Natale festeggiavano con cene luculliane, Elica –dopo un’indagine presso tutti i collaboratori– interpretava le richieste dei dipendenti offrendo loro un ‘buono’ da spendere presso la Coop: “È stata una scelta molto apprezzata da tutti, tanto che da due anni non organizziamo la cena di Natale”. Perché, durante la crisi tutti devono fare un piccolo sacrificio, ma “il wellfare non si deve toccare”.
Altrimenti che Great Place to Work sarebbe?
