La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Smart Learning & Knowledge Caring

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A cura di:
• Federica Garbolino, Managing Partner di Coreconsulting, account del progetto per Coreconsulting.
• Francesco Porotto, Responsabile Digital Learning, Sistemi e Budget HR Vodafone.

Mobile learning, gamification, smart content e tutto ciò che serve per affrontare le nuove sfide di apprendimento e prendersi cura, attraverso la diffusione di conoscenza, delle persone e delle loro motivazioni ad apprendere: l’articolo affronta i temi principali di quello che oggi viene definito smart learning, o learning 4.0, e li esemplifica attraverso un progetto emblematico realizzato da Vodafone, Learn&Play. Il progetto è stato recentemente vincitore di molteplici premi nell’ambito della II edizione del Premio AIF Adriano Olivetti, ovvero: 1° classificato area Mercati&Competività, 1° classificato sezione Nuove Tecnologie e Digitale, 1° classificato come partecipante Piccole e Medie Imprese (Coreconsulting), menzione speciale per l’innovazione.            

In un contesto strutturalmente instabile e in continua trasformazione o, come si usa dire, “VUCA” (Volatile, Uncertain, Complex, Ambiguous), le aziende ricercano soluzioni di apprendimento in grado di garantire impatto sulle performance e coinvolgimento delle persone, soluzioni che incontrino le aspettative delle nuove generazioni e che sappiano trasferire, attraverso la diffusione della conoscenza, un messaggio di cura e attenzione a ogni individuo e alle sue motivazioni ad apprendere.
Bisogni e contesti di apprendimento evolvono verso un nuovo modello, che abbiamo denominato smart learning, e che costituisce a nostro avviso parte integrante di una più ampia strategia di people caring e di business: l’investimento in conoscenze e competenze non solo è un modo concreto per prendersi cura delle persone e della loro spendibilità professionale, ma anche un elemento di reputazione aziendale e di valutazione da parte del mercato, degli investitori e, non ultimo, dei clienti. I clienti – a loro volta più informati e preparati – cercano infatti competenza vera, in grado di risolvere i problemi, e aggiornata con i tempi, il che richiede che tutta la filiera di persone che contribuiscono a creare valore in azienda sia aggiornata e competente. A queste considerazioni si aggiunga che le generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, specialmente quelle più talentuose, considerano le opportunità di crescita e sviluppo fattori determinanti di attrazione e permanenza in azienda.
A conferma di quanto il binomio knowledge/care si stia rafforzando, si osserva un crescente impiego della conoscenza come forma di caring anche nelle relazioni con i consumatori: sempre più le comunicazioni verso i clienti perdono infatti la loro connotazione meramente promozionale e acquisiscono finalità educative. Raccontano i valori, le competenze, la storia, le persone e l’umanità che c’è dietro ai prodotti/servizi e al brand. Un cliente coinvolto, informato e formato, è un cliente affezionato all’azienda, che più facilmente sceglierà di rimanere fedele alla marca.
Tutto questo richiede un radicale rinnovamento delle modalità, dei canali e delle proposte formative, che trovano nello smart learning un modello di riferimento. In particolare, nelle pagine che seguono, descriveremo dapprima i fattori che contraddistinguono lo smart learning, e li esemplificheremo successivamente attraverso una paradigmatica esperienza realizzata da Vodafone.
Passeremo quindi ad analizzare l’impatto nei processi di lavoro e la transizione dal modello precedente, quello caratterizzato dal predominio dell’e-learning, e concluderemo con i fattori di successo di un progetto di smart learning, il tutto con l’obiettivo di dare una risposta alle seguenti domande.
• Come fare per innovare l’esperienza di apprendimento e renderla accattivante, al passo con i tempi, potenziandone l’incisività e l’efficacia? In altre parole, renderla più “smart”, adatta alle nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, e in sintonia con abitudini e tecnologie continuamente in evoluzione?
• Come trasferire, attraverso la formazione, un messaggio di cura e attenzione alle persone e alle loro migliori condizioni di apprendimento?
• Che cosa è cambiato e come possiamo affrontare le sfide dell’apprendimento, in un mondo di sovraesposizione informativa?

Le caratteristiche del nuovo modello di apprendimento
Cinque sono, a nostro avviso, i fattori che hanno determinato l’emergere del nuovo modello di apprendimento che abbiamo denominato smart learning, ciascuno dei quali caratterizza o influenza in modo specifico le modalità di apprendimento delle persone:
• il prevalere del mobile first conduce verso l’apprendimento on demand;
• la necessità di essere incisivi (high impact) porta a pensare all’apprendimento in termini di engagement; • la crescita della domanda di knowledge sharing fa crescere il bisogno di informal learning;
• l’attenzione verso le dinamiche di gamification fa rinascere gli approcci di apprendimento cosiddetti playful;
• la necessità di dare valore alla dimensione del tempo ci conduce a ragionare in termini di customized learning. Analizziamoli uno alla volta. 

Per leggere l’articolo completo (totale battute: 40.000 circa) – acquista la versione .pdf scrivendo a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434419)

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