La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Tag: Antonio RInetti

Purtroppo è una verità: nella società post industriale le parole ‘cambiamento’ e ‘riforma’ sono state sovente vis­sute dall’opinione comune come sinonimo di fregatura e di disgrazie in arrivo. Eppure siamo tutti sopravvissuti indenni, negli ultimi 60 anni, alle varie rivoluzioni che hanno inciso profondamente il modo di lavorare.

Pensiamo a cosa sarebbero le organizzazioni senza l’ap­porto dell’informatica, entrata timidamente nei grandi gruppi negli Anni 60 e ormai sviluppatasi in modo espo­nenziale e capillare anche nella sfera quotidiana. O alla robotica nelle fabbriche. O alle banche online. E pensia­mo a quella marea di operai generici, impiegati d’ordine, segretarie, che ancora negli Anni 70 e in parte degli Anni 80 pullulavano ovunque. Chi se ne ricorda più? Leggi tutto >

di Michela Vitale
La situazione economica è complicata e le aziende sono sofferenti. Ma mai come nei momenti più difficili bisogna avere il coraggio di investire e fare innovazione, soprattutto sulle persone, cuore delle organizzazioni da ricompensare in modo equo, etico e meritocratico. Ma questo accade davvero? E cosa si aspettano o vorrebbero i dipendenti dall’azienda? Prima di tutto il problema è culturale: per troppo tempo si sono premiate anzianità e fedeltà. E, in questo senso, la crisi ha portato con sé un inversione di marcia positiva: non ci sono più risorse in eccesso da ‘sprecare’. Quali i trend delle politiche retributive? Cosa ci si aspetta in termini di cambiamento culturale e normativo? Alcune imprese vantano il ‘privilegio’ dei comitati retributivi, che sembrano dare respiro a logiche di etica e merito: ma come funzionano? Ci siamo confrontati con alcuni direttori del personale e consulenti aziendali competenti in materia per capire meglio ‘dove stiamo andando’ e qual è ‘la cosa giusta’. Leggi tutto >

Antonio Rinetti, consulente di direzione Hr e Senior Consultant Eurosearch Consultants, e precedentemente direttore Hr in Mediobanca, ci offre un quadro di rilievo sull’evoluzione delle politiche retributive data la sua trentennale esperienza in azienda.

Il primo punto fermo è: “Ci si occupa di politica retributiva chiaramente solo se l’azienda è oggettivamente in buona salute ed efficiente. Anche perché in caso contrario vige il contenimento dei costi o, peggio, tagli a retribuzioni e posti di lavoro.
In questo momento sono chiare però le priorità di tutti: occupazione e garanzie di mantenimento del posto di lavoro. A differenza di qualche anno fa in cui, in presenza di utili rilevanti, era importante puntare su incentivi che premiassero il merito di buone performance. Per fortuna ci sono delle aziende che vanno bene e possono fare azioni in questo senso”. Leggi tutto >

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