La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Tag: cambiamento organizzativo

Con “organizzazione ambidestra”, ormai espressione entrata comunemente in uso anche a livello internazionale, si intende il dilemma, proprio di ogni organizzazione, di conciliare la stabilità (vedi i risultati a breve termine) con l’innovazione.

Come è noto, l’organizzazione è nata proprio con lo scopo di fornire stabilità e imporre un ordine, ma oggi si fa sempre più forte, in particolare grazie alle nuove tecnologie, l’esigenza non solo di guardare al cambiamento e quindi di innovare: colmare il divario tra questi due aspetti, che almeno in apparenza sembrano contrapporsi, è la vera sfida di ogni azienda. Leggi tutto >

La bibliografia completa

Amabile T., Kramer S. (2011), The Progress Principle: Using Small Wins to Ignite Joy, Engagement, and Creativity at Work, Harvard Business Press, Boston, MA.

Andriopoulos C., Lewis M. W. (2009), Exploitation-exploration Tensions and Organizational Ambidexterity: Managing Paradoxes of Innovation, Organization Science, 20(4), 696-717.

Bennett N., Lemoine J. G. (2014), What a Difference a Word Makes: Understanding Threats to Performance in a VUCA World, Business Horizons, 57 (3), 311-317. Leggi tutto >

Agli inizi del mio percorso professionale si rifletteva sul cambiamento organizzativo riconducendolo a due peculiari ambienti che ipotizzavano diverse modalità di gestione aziendale: un ‘ambiente stabile’ presupponeva azioni e comportamenti di risposta graduali, spesso a seguito di eventi eccezionali che interrompevano una routine; un altro definito ‘ambiente turbolento’ poiché suggeriva azioni e comportamenti proattivi, di anticipazione, peculiari delle organizzazioni competitive e innovative. Leggi tutto >

l'impatto del digitale sulle organizzazioni

Le nuove tecnologie del digitale stanno cambiando i sistemi produttivi dell’industria e dei servizi: robotica, stampanti 3D, tecnologie additive, Internet of Things, Fabbrica 4.0 sono solo alcuni dei driver di inno­vazione emergenti. Trasformazione digitale però non significa solamente dotarsi di nuove tecnologie, ma so­prattutto vuol dire una radicale mu­tazione del modello di business e del ‘mindset’ aziendale.

Uno dei driver fondamentali che supportano la migrazione delle aziende verso il nuovo paradigma produttivo è rappresentato dal po­tenziamento e dall’aggiornamento delle competenze digitali della forza lavoro, ma investire nelle digital skill non basta.

Il management è chiamato a gui­dare un processo di cambiamento organico, diffuso e partecipato, che si alimenta solo grazie al coinvolgi­mento diretto di tutti gli stakeholder dell’organizzazione: in primis i colla­boratori, che devono farsi contami­nare e, successivamente, diventare portatori di una nuova cultura an­tropocentrica del lavoro, fino a clien­ti, partner e fornitori, con cui si mo­dificano le modalità di interazione.

Queste idee hanno pervaso le grandi aziende, ma non hanno ancora fatto breccia in quelle piccole. Fanalino di coda, secondo i dati pubblicati dall’Istat a marzo 2018, in ambito digitalizzazione in Italia sono infatti le PMI.

I due terzi delle imprese risultano “indifferenti alla digitaliz­zazione dei processi produttivi” Leggi tutto >

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