Autonomia, innovazione, partecipazione. La pre-intesa tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil su un rinnovato modello contrattuale s’impernia, come ha evidenziato Giampiero Falasca su Il Sole 24Ore, su queste tre parole chiave, sostantivi e non aggettivi.
Autonomia riconosciuta a ogni categoria di adottare ogni necessaria variante allo schema, finora eccessivamente rigido, del Ccnl: il contratto collettivo funzionerà come una grande cornice entro la quale si iscriveranno i contratti di categoria assumendone le linee guida, i Trattamenti economici minimi (Tem) e il Trattamento economico complessivo (Tec) che comprende anche gli ulteriori istituti economici che il contratto riconoscerà a tutti i lavoratori del settore. Autonomia è perciò la facoltà lasciata alle singole categorie di scegliere il peso e lo spazio da attribuire al primo e al secondo livello contrattuale, ma è anche il valore differenziale che s’intende attribuire al livello aziendale.