Era la prima volta che varcavo la soglia dell’Ufficio del Personale della grande azienda, una ‘nave scuola’, per usare una terminologia che all’epoca identificava i posti dove si imparava a lavorare. Ero arrivato lì come neolaureato convinto di candidarmi per il Servizio Legale o, in subordine, per le Relazioni Esterne che in quegli anni erano di gran moda.
L’intervistatore mi accolse con un sorriso. Poi, dopo i soliti convenevoli, iniziò il suo percorso a ostacoli per capire chi avesse di fronte. Non gli risultò difficile. Con l’andar dei minuti, si era creato un clima di confidenza e di fiducia che fluidificava lo scorrere delle parole e l’esposizione dei propri punti di vista.