di Francesco Varanini
Si parla fin troppo, in ogni dove, di trasformazione digitale. E si parla di come questa muti i rapporti di lavoro. Si discute in questi giorni in Italia a proposito della bozza preliminare del Disegno di legge riguardante il cosiddetto lavoro agile (qualcuno come al solito preferisce l’inglese: smart working). Si legge nel titolo della bozza: “Misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato a tempo indeterminato”.