Potere, cultura, lavoro: dalle macerie della guerra Adriano Olivetti estrasse questa triade di fattori che avrebbe trasformato una modesta fabbrica di macchine da scrivere in una fabbrica di prodotti, di idee e di futuro, che un giorno sarebbe giunta a impiegare oltre 30mila persone. Davanti all’incerta soglia di uscita dalla più vasta crisi economica del nostro tempo, ci sarebbe da chiedersi se è cambiato qualcosa nel modo di fare impresa, di stare sul mercato, di organizzare il lavoro: in altri termini se sia servita la dura lezione della finanziarizzazione dell’economia e della logica con la quale solo la cassa a breve termine misura i risultati, oppure stiamo rientrando tutti nei vecchi panni e negli schemi di sempre.