La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Tag: knowledge management

Autori:
Maria Luisa Farnese, Ricercatore in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Dipartimento di Psicologia, Università di Roma La Sapienza
Antonella Centonze, Psicologa del lavoro e delle organizzazioni, consulente libero professionista

Il presente lavoro, a partire da una breve disamina sulle modalità attraverso cui le organizzazioni sviluppano le proprie conoscenze, si focalizza sul modello SECI di Nonaka come cornice concettuale utile ad analizzare e promuovere strategie di creazione di conoscenza. In particolare è evidenziata la relazione tra la proposta teorica del modello e alcune prassi in uso nelle organizzazioni per promuovere la generazione di conoscenza e sono forniti esempi attuali di possibili applicazioni. Il modello SECI costituisce, nell’ambito della letteratura sul Knowledge Management, una delle più sistematiche trattazioni sul tema della gestione e creazione delle conoscenze organizzative: partendo dalla distinzione tra conoscenze tacite ed esplicite come tipi differenti di conoscenze, individua quattro modalità di creazione di conoscenza nelle organizzazioni, date dalla combinazione dei due tipi. Le quattro modalità sono in interazione dinamica tra loro, creando una spirale, teoricamente senza fine, di creazione continua di saperi organizzativi. Nonaka mette in evidenza come queste quattro diverse modalità, spesso spontanee, sviluppino i saperi nelle organizzazioni aprendo la strada alla costruzione intenzionale e organizzata di azioni e strumenti di intervento. Il modello, tuttavia, pur costituendo un noto riferimento per la concettualizzazione del Knowledge Management, è spesso rimasto confinato nell’ambito teorico ed è stato prevalentemente utilizzato per fini descrittivi e studi di caso. Meno frequente è il suo utilizzo per lo sviluppo di strategie di apprendimento organizzativo e generazione di nuove conoscenze. Nell’articolo sono pertanto evidenziate una serie di implicazioni pratiche e operative, oltre a molti esempi che possono essere messi in campo sia dall’organizzazione sia dai consulenti organizzativi per far sì che il processo di creazione venga costruito e gestito efficacemente, anche nella direzione dell’innovazione.   Leggi tutto >

di Mauro Cossu, Partner di Fedro

La trasformazione digitale e i sistemi organizzativi
La trasformazione digitale è prima di tutto una trasformazione culturale. Le nuove piattaforme collaborative (Skype, Link, Sametime, ecc.) vengono sempre di più rese disponibili nelle organizzazioni, ma spesso i dipendenti non ne intravvedono i benefici. La collaborazione, prima di tutto, è un fatto culturale, non tecnologico.

Come ha ben scritto Patrick McGovern – compianto fondatore e Direttore del Mc Govern Institute for Brain Reaserch presso il MIT di Boston –: “Alcune delle innovazioni più importanti dei prossimi decenni non saranno legate a nuove tecnologie, quanto a nuovi modi di lavorare insieme, che saranno resi possibili da queste nuove tecnologie. Le organizzazioni, quindi, dovranno focalizzare i propri sforzi nel creare una cultura che incoraggi e premi il lavoro collaborativo, che consenta di trarre il massimo dei benefici dall’utilizzo di tutte queste nuove tecnologie”.
Il mondo si sta spostando a velocità vertiginosa da un sistema basato sulla gerarchia a uno basato sul network. “Le aziende e coloro che esercitano la leadership non hanno altra scelta se non accettare un nuovo mondo, che si differenzia sostanzialmente dal vecchio. Accolto o meno, il futuro è inevitabile. Allo stesso tempo, dobbiamo scegliere se negare questi cambiamenti culturali ed economici o invece riconoscerli e abbracciarli. A un livello successivo, c’è un’ulteriore scelta, sia per le organizzazioni sia per gli individui: se, e in che misura, coltivare la cultura, gli schemi mentali, le abilità e le conoscenze che consentono di sfruttare le enormi potenzialità degli strumenti del web in continua evoluzione, per meglio realizzare i loro scopi” (McGonagill, Doerffer).
Le strutture gerarchiche nelle organizzazioni non scompariranno mai, ma dovranno sempre più condividere il potere con il sistema delle reti. Dovranno abbracciare culture collaborative, sia con i propri dipendenti sia con i propri clienti. I confini dell’organizzazione diventeranno più grigi nella rete. Mentre ciò che è decisamente in bianco e nero – cioè il “business as usual” – non sarà un modello sostenibile nel futuro. Leggi tutto >

Cookie Policy | Privacy Policy

© 2019 ESTE Srl - Via Cagliero, 23 - Milano - TEL: 02 91 43 44 00 - FAX: 02 91 43 44 24 - segreteria@este.it - P.I. 00729910158
logo sernicola sviluppo web milano