La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Tag: salute

Valore in cui credere, approccio da applicare

Intervista a Massimo Reynaudo

a cura di Daniela Rimicci  

Benessere’ è una delle parole più di moda, talvolta abusate, insieme a ‘innovazione’ e a ‘sostenibilità’. Possiamo tradurre questi concetti in azioni concrete? Chi suggerisce questi valori, ci crede davvero? Li applica in primis su se stesso? Il benessere non è solo un ‘sentiment’. È un insieme di buone abitudini da recepire: chi si sente protetto e sano in azienda è motivato e produce, meglio e di più. In un’impresa di 100 persone con salario medio, il costo dell’assenteismo si attesta sui 127.000 euro l’anno. Alcune ricerche hanno dimostrato che è possibile ridurre fino all’80% le probabilità di prendere infezioni nei luoghi di lavoro, come è possibile dimezzare il tasso di assenteismo. Non è fantascienza: è informare, sensibilizzare e agire. Leggi tutto >

Il fatto che una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare, il controllo di alcol e fumo siano lo strumento più efficace per prevenire le malattie del nostro tempo è ormai ampiamente riconosciuto, ma recenti studi medici hanno confermato che il benessere dei dipendenti ha un impatto positivo anche sulla produttività aziendale, in quanto favorisce la concentrazione e riduce assenteismo e infortuni. Insomma, il benessere delle persone conviene anche alle aziende e ciò ha favorito lo sviluppo di iniziative di corporate wellness, ovvero di benessere aziendale, volte appunto a promuovere uno stile di vita più sano per i propri dipendenti. Un’indagine americana condotta dal colosso Johnson & Johnson  ha mostrato come lo sviluppo di queste iniziative porti ad una diminuzione fino al 20% degli incidenti sul lavoro dovuti a negligenza personale. Il Comune di Toronto, in Canada, invece, ha riscontrato, dopo i primi sei mesi dall’introduzione di queste novità, una diminuzione media di assenteismo di 3,5 giorni/anno ovvero si è passati dal 10% al 4% di assenteismo. Leggi tutto >

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Benessere: una scelta di equità

Come declina Carglass Italia in concetto di benessere delle proprie persone? “Per rispondere a questa domanda –esordisce Matteo Moi, Hr Director di CarglassItalia– sono necessarie due considerazioni preliminari. Da un punto di vista organizzativo la nostra è un ‘azienda retail’ a tutti gli effetti che fornisce un servizio a contenuto altamente materiale o tangibile quale la riparazione o la sostituzione dei cristalli per auto. Gestiamo oltre 130 centri di piccole dimensioni (dalle 2 alle 10 persone) sparsi sul territorio. Stiamo poi anche noi risentendo della crisi dei consumi interni e in particolare della crisi dell’automotive che sta toccando molti paesi europei. Sulla base di queste premesse la nostra azienda si è trovata a fare delle scelte, che vanno in quattro direzioni: la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro: per noi la sicurezza degli automobilisti e dei colleghi che operano nelle officine è un imperativo assoluto. La diminuzione costante degli infortuni è un target importante per i manager. Infatti possiamo affermare con tranquillità che siamo all’avanguardia sui dispositivi e attrezzature di sicurezza che vengono sviluppati nel nostro centro di ricerche in UK. L’attenzione al ‘clima di lavoro’ e al rispetto delle persone ad ogni livello. In particolare abbiamo introdotto anche per i responsabili dei nostri centri (non stiamo parlando di middle manager ma di persone che a volte coordinano 3-4 risorse) una valutazione a 360° che dà la possibilità ai tecnici e impiegati di valutare i loro capi. Questo è uno strumento molto potente per promuovere gli stili di leadership partecipativi volti al coinvolgimento delle persone piuttosto che l’approccio direttivo magari agito con tratti aggressivi. In linea con quanto sopra abbiamo di recente attivato una linea telefonica riservata che consente a chiunque di segnalare a una società terza eventuali soprusi o comportamenti scorretti di colleghi o responsabili. Questa società riferisce all’azienda che verifica la segnalazione (anche anonima). Infine, avendo noi una ‘grande periferia’ costituita dai centri sul territorio e da magazzini logistici, abbiamo deciso di non introdurre per la sola sede generale benefit particolari (come potrebbe essere ad esempio la palestra aziendale) che non potevano essere riconosciuti alla gran parte dei colleghi sul territorio. Ciò per un senso di equità interna”. Leggi tutto >

Migliorare le condizioni di lavoro delle persone che fanno parte delle nostre organizzazioni. Questo il tema che abbiamo affrontato nel corso di una tavola rotonda lo scorso 28 novembre e Milano. Un tema di grande attualità, perché se è vero che il benessere rappresenta un’opportunità di crescita per le organizzazioni, è anche vero che in periodi come questo dove il comune denominatore è la riduzione dei budget, coniugare benessere con scarsità di risorse diventa una sfida. Di questo abbiamo parlato nel corso del nostro pomeriggio, cercando di capire quali sono le esigenze delle aziende e quali le soluzioni che il mercato offre. Leggi tutto >

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