La solita trasferta di lavoro di una notte, una e una soltanto. La prenotazione della solita segretaria per una doppia-usosingola nella solita –o no? Chi lo sa? Sono tutte uguali– catena di business hotel con le sue ingiustificabili quattro stelle. Solito receptionist al banco in cravatta pastello e giacca acrilica d’ordinanza. Solitamente di una taglia di troppo.
Entro nell’hotel e sono immediatamente sopraffatto dall’acida sensazione di annoiato déjà vu. In camera, l’ennesima inspiegabile scrivania e l’anacronistica carta da lettere. Il solito pensiero: ma negli ultimi 20 anni chi avrà mai scritto una lettera a mano in una camera d’albergo? Mistero.