La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Tag: Welfare Company

Criticità, innovazioni tecnologiche e servizi a valore aggiunto – II parte

di Giovanni Scansani

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Nuovi approcci di Hr managment in un panorama fiscale favorevole, ma anacronistico
Nuovi bisogni giustificano nuove logiche di management delle Risorse Umane e nuove prospettive dalle quali guardare al ruolo sociale che le Imprese sono (ri)chiamate a svolgere essendo queste sempre più vissute (come in origine lo era solo la famiglia) anche quali vere e proprie “agenzie” di Welfare. Tutto ciò, beninteso, in una logica che non è di tipo paternalistico. Il Welfare Aziendale è, infatti, un investimento strategico pianificato prefissando ben precisi ed attesi livelli di ROI con i quali non solo rifinanziare nel tempo il PWA, ma anche poter incrementare le performance di alcuni KPI centrali per la corretta gestione dell’Impresa stessa (tra questi: attrazione e retention dei collaboratori, produttività, qualità, efficienza, engagement del Personale ed employer branding). Leggi tutto >

Criticità, innovazioni tecnologiche e servizi a valore aggiunto – I parte

di Giovanni Scansani

Lo stimolo verso l’adozione di Piani di Welfare Aziendale ha preso vigore in un contesto caratterizzato dal taglio della spesa destinata al Welfare Pubblico e dalla contestuale, sempre più evidente, emersione (e, per alcune casistiche, futura esplosione) di nuovi rischi derivanti dai radicali cambiamenti socio-demografici intervenuti negli ultimi anni. L’origine del collegamento diretto tra le dinamiche della crisi e la crescita delle richieste di risposte integrative ai bisogni risale a ben prima dell’attuale contesto di crisi: si può almeno ritornare a quella energetica degli anni ‘70 del secolo scorso perché è proprio dopo di allora che i governi dei Paesi europei hanno avviato la stagione della ridefinizione dei sistemi di Welfare: mentre, però, nel nord Europa la “copertura” dei bisogni si è potuta sposare con il rigore gestionale, in Italia non si è riusciti a correggere le cause degli squilibri che hanno cristallizzato nel tempo un sistema di protezione sociale disfunzionale in termini di ripartizione della spesa nei vari settori di intervento.
Anche i più recenti trend, disegnati con la “Strategia di Lisbona” e il programma “Europa 2020”, hanno indotto i Paesi europei ad attivarsi sul fronte di alcune riforme che hanno toccato pensioni, politiche del lavoro e interventi di lotta all’esclusione sociale, ma quanto all’Italia essi non hanno certamente eliminato l’ipertrofia della spesa pensionistica e gli squilibri relativi alla spesa per il restante Welfare Pubblico.
Per fotografare rapidamente il caso italiano basterà pensare che, da noi, pur essendo la spesa sociale complessiva sostanzialmente in linea con il dato UE, più della metà di essa se ne va per le sole prestazioni pensionistiche, con evidente sacrificio di altre aree di bisogno (famiglie, non autosufficienza, povertà). Se alla crisi attuale aggiungiamo la pratica dell’austerità più o meno indiscriminata e la miope decisione di tagliare il Welfare Pubblico (proprio quando ce n’è più urgente necessità) è facile comprendere perché, in questi ultimi anni, il bisogno di Welfare e di prestazioni integrative richieste dai Lavoratori sia particolarmente cresciuto.
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A cura della Redazione

Giovanni Scansani, AD Welfare Company, spiega che un piano di flexible benefit dev’essere flessibile anche sotto il profilo gestionale e operativo. “La tecnologia offre alcune soluzioni e tra quelle più aggiornate c’è MyWELFARE, la piattaforma con cui, in maniera intuitiva, i lavoratori beneficiari dei Piani di Welfare Aziendale (PWA) possono organizzare la più efficiente allocazione delle risorse a disposizione loro o anche delle loro famiglie in base alle policy di conciliazione vita-lavoro. Il portale, senza alcun impatto per l’organizzazione dell’azienda, consente di acquisire i documenti giustificativi dei servizi fruiti e trasferire un flusso informatico ai sistemi di payroll per la corretta contabilizzazione nelle singole buste paga. Sul lato dipendente consente di gestire, in tempo reale, l’aggiornamento del profilo e dell’ammontare disponibile nel wallet virtuale di ciascun beneficiario oltre che di interagire con l’animazione prevista dal nostra impostazione. Si tratta di un portale evoluto e rende disponibili plus di servizio che aumentano le performance del PWA a tutto vantaggio della generazione di risultati coerenti con i target che il programma deve prevedere per autofinanziarsi entro un congruo termine. Su questa piattaforma Welfare Company ha fatto migrare una serie di accordi territoriali con le strutture per l’offerta di welfare locale, creando una sinergia virtuosa: consentire al dipendente, nella massima libertà di scelta delle soluzioni di cui intende avvalersi, di poterle confrontare con ‘pacchetti’ già disponibili realizzati in settori-chiave come, ad esempio, l’assistenza domiciliare, la cura e l’istruzione dei figli, la salute e il sostegno al potere d’acquisto. Per raggiungere quest’ultima finalità abbiamo guardato alla tecnologia resa disponibile dal nostro gruppo (QUI! Group Spa): i circuiti cash-back sviluppati su network MasterCard offrono ai beneficiari dei PWA rendimenti, in termini di saving sugli acquisti, superiori al 10% e completamente tax free. Questo strumento, d’immediata introduzione nelle aziende – semplicemente acquistando le carte dalla nostra collegata QN Financial Service cui a livello gruppo sono demandate le attività di monetica –, si può associare a MyVOUCHER, il buono acquisto accettato in migliaia di punti vendita delle principali catene retail presenti in Italia. Con MyVOUCHER è poi possibile accedere a ulteriori plus di servizio – a costo zero per il datore di lavoro – direttamente veicolati nei carnet dei buoni acquisto: coupon offerti dai partner commerciali che riconoscono sconti ai dipendenti delle aziende nostre clienti o, ancora, condizioni di favore riservate ai lavoratori e alle loro famiglie dagli operatori del nostro circuito culturale e di edutainment QUI!CULTURA. Tecnologia e tanta expertise nei servizi alla persona, ulteriormente potenziate dal know-how di QUI!Group (oltre 700.000 beneficiari/giorno dei servizi gestiti), hanno consentito a Welfare Company di porsi, da subito, come un operatore fortemente innovativo nei servizi di supporto al Welfare Aziendale, in grado di guidare le aziende lungo i percorsi evoluti di quello che, per il nostro approccio, è il Welfare 2.0”. Leggi tutto >

a cura di Daniela Rimicci.

Per il ciclo di incontri di Sviluppo&Organizzazione il 9 luglio si è tenuto il convegno Flexible Benefits, ottimizzare il costo del lavoro e migliorare il clima aziendale grazie al welfare on demand, realizzato da ESTE e promosso da Welfare Company e OD&M Consulting. In vista della seconda edizione del convegno (Roma, 3 dicembre 2013), proponiamo in questo articolo le considerazioni dei relatori che si sono confrontati sui temi caldi del cambiamento organizzativo che le imprese sono oggi chiamate ad affrontare in uno scenario in cui gli assetti sociali, economici e politici sono in continua evoluzione. Leggi tutto >

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