La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

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Recenti studi dimostrano che esiste una correlazione tra la felicità nell’ambiente di lavoro e l’aumento di produttività delle aziende.

Negli Stati Uniti, dove spesso nascono idee destinate a cambiare il nostro modo di vivere, si sta affermando una nuova figura professionale: quella del Chief Happiness Officer, che ha il compito di prendersi cura del benessere dei dipendenti, per fare in modo che ognuno si senta soddisfatto del suo posto di lavoro. Leggi tutto >

In Italia si creano meno posti di lavoro che altrove. Per i giovani c’è un futuro da camerieri o commessi. Aumentano le disuguaglianze retributive e anche lo stress da lavoro. In questo contesto, il welfare aziendale può migliorare la qualità della vita in azienda.
È questa la fotografia scattata dal secondo Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, realizzato in collaborazione con Eudaimon, leader nei servizi per il welfare aziendale, e con il contributo di Credem, Edison, Michelin e Snam (leggi qui il primo Rapporto). Leggi tutto >

Corporate social responsibility

Quando si parla di welfare aziendale, spesso ci si concentra sulle singole iniziative da parte delle imprese a beneficio dei propri collaboratori e sui vantaggi per il dipendente, inteso come unico individuo. Ma c’è un’altra dimensione, ben più ampia e profonda, sulla quale è necessario fermarsi a riflettere: si tratta dell’etica del welfare aziendale.

In una recente intervista a Il Sole 24Ore, Papa Francesco ha definito il welfare uno degli “elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda”, insieme con la “responsabilità sociale”, la “parità di trattamento salariale tra uomo e donna” e la “coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di vita”.

Secondo il Pontefice, il modo di pensare l’impresa incide fortemente sulle scelte organizzative, produttive e distributive: “Si può dire che agire bene, rispettandola dignità delle persone e perseguendo il bene comune, faccia bene all’azienda. C’è sempre una correlazione tra azione dell’uomo e impresa, azione dell’uomo e futuro di un’impresa”.

L’agire economico, ha spiegato Papa Francesco, è sempre anche un fatto etico e un’economia sana non è mai slegata dal significato di ciò che si produce. In un’ottica di responsabilità sociale dell’impresa, è importante “lavorare insieme per costruire il bene comune e un nuovo umanesimo del lavoro, promuovere un lavoro rispettoso della dignità della persona che non guarda solo al profitto o alle esigenze produttive, ma promuove una vita degna, sapendo che il bene delle persone e il bene dell’azienda vanno di pari passo”.

Benessere delle persone e territorio al centro

Prendendo spunto dalle parole del Pontefice, la redazione di Persone&Conoscenze ha voluto interpellare i

player del mercato del welfare Leggi tutto >

La spesa sanitaria privata si fa sentire soprattutto nelle tasche dei più poveri, mettendoli di fronte all’alternativa tra il pagare o il non curarsi e alimentando così disuguaglianze e rancore sociale. La creazione di un vero secondo pilastro sanitario, con polizze e fondi aperte a tutti, può invertire la rotta e rispondere alle nuove esigenze di cura degli italiani.

Queste la situazione e la proposta emerse il 6 giugno 2018 a Roma nel corso del Welfare Day 2018 “La salute è un diritto. Di tutti”, promosso da RBM Assicurazione Salute, che ha coinvolto player, esperti e decisori pubblici. Un’occasione di confronto e approfondimento partita dalla presentazione dell’VIIII Rapporto RBM-Censis su Sanità pubblica, privata e intermediata.

Spesa sanitaria oltre la crescita dei consumi

La spesa sanitaria privata, tra ticket e prestazioni pagate per intero, ha raggiunto i 37,3 miliardi nel 2017 e si stima possa arrivare nel 2018 a

40 miliardi di euro Leggi tutto >

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