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Ufficio open space? Il 42% non sopporta le chiacchere, il 41% sogna l’ufficio vecchio stile

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InfoJobs.it, realtà italiana ed europea nel settore del recruiting online, rende noti i risultati del sondaggio Lavorare in open space realizzato tra i propri utenti per capire come gli italiani affrontano la vita d’ufficio.

L’organizzazione del lavoro attuale impone sempre più la condivisione degli spazi in ufficio, ma la decisione è bene che sia presa tenendo conto di tutti gli aspetti che quotidianamente coinvolgono l’ambiente lavorativo.

Su un campione di quasi 650 intervistati, il 41% si schiera a favore dell’ufficio tradizionale, mentre il 23,6% preferisce l’open space; il 35,3% è invece indifferente alla tipologia di ambiente. È vero tuttavia che gli spazi ridotti rischiano a volte di creare l’effetto ‘sardina’, nonché la riduzione della privacy di ognuno. Il 32% del campione si lamenta infatti di dover essere costantemente sotto lo sguardo di tutti, mentre il 39,2% ritiene che l’open space possa favorire la produttività, agendo come deterrente ad attività personali durante l’orario di ufficio.

Per il 57% degli intervistati lavorare in open space può provocare un maggior numero di conflitti tra le persone: di questi il 30,9% ritiene che il motivo principale sia la maleducazione dei colleghi, il 26% il parlare alle spalle o il pettegolezzo.

Anche l’uso indiscriminato del cellulare può rivelarsi un problema. Per l’81,4% del campione i cellulari che squillano e le conversazioni telefoniche a voce alta sono un fastidio che aumenta in open space, dove tutti i rumori si sommano. Il 9,4% non esita a chiedere di abbassare la voce o togliere la suoneria se capita l’occasione, mentre il 7,5% deve rispettare regole rigide per minimizzare il rumore, stabilite dall’azienda.

Anche l’aria condizionata è un tema di discussione e non sempre è facile trovare un compromesso: il 38,7% ritiene che quando si è in tanti diventa un problema mettersi d’accordo su come usarla, mentre il 36,9% pensa che sarebbe necessario avere delle norme aziendali per regolarne l’utilizzo. Infine, il 24,4% non ha mai riscontrato difficoltà nel negoziare sull’uso dell’aria condizionata con i colleghi di ufficio.

Non tutti sono uguali, anche sul lavoro: dalla ricerca infatti emergono le diverse sfumature che colorano l’ambiente lavorativo.

Trascorrere le ore di lavoro in open space per il 31,5% degli intervistati significa lavorare in un ambiente vivace e stimolante, grazie al continuo confronto con gli altri; un altro aspetto positivo, sottolineato dal 40,2% degli utenti, è che in un ambiente aperto è possibile comunicare velocemente con i colleghi, risparmiando tempo. Non manca però il rovescio della medaglia: il 26% si lamenta del continuo vociare dei colleghi e dei rumori di sottofondo.

A questo proposito, InfoJobs.it ha stilato la classifica degli aspetti negativi dell’open space, grazie alle risposte ottenute dal sondaggio. Al primo posto con il 42,2% ci sono le chiacchere ininterrotte dei colleghi, seguite dal costante passaggio di persone tra le scrivanie (27%), elementi che influiscono sulla concentrazione durante il lavoro. Per il 23% del campione l’assenza di spazi vitali è invece il problema principale degli uffici open, mentre il 7,8% non sopporta la musica che proviene dalle postazioni dei colleghi.

“Molti luoghi di lavoro sono oggi in open space, una tendenza sempre più diffusa, ma che non sempre è accompagnata da una struttura adeguata degli spazi”, afferma Anna Maria Mazzini, Marketing Manager di InfoJobs.it. “L’ufficio è il posto in cui si trascorre la maggior parte della giornata ed è importante che l’armonia venga favorita: questo non sempre è facile quando si è in tanti, come dimostra il sondaggio. L’open space è un tema che può aiutare a far riflettere su come incentivare la cooperazione tra colleghi, sia a livello professionale sia, soprattutto, umano”.

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