La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Umanesimo manageriale

Umanesimo manageriale nella “Economia della Consapevolezza”

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Affinché si metta in pratica un umanesimo manageriale, miriamo a un ambiente di lavoro sano, dove i vari elementi sono in relazione sinergica tra di loro. In azienda abbiamo cercato di costruirlo, nel corso del tempo, attraverso l’introduzione di un Bilancio Ambientale, un Codice di Sicurezza sul lavoro, un Codice di Sicurezza alimentare, un Bilancio Sociale. Dal 2006 è stato introdotto un Codice Etico che stabilisce la necessità di una condotta aziendale improntata al rispetto della dignità e della personalità di qualsiasi soggetto.

La concezione dell’azienda che cerchiamo di attuare è quella di un organismo vivente in salute. Costituito da tante persone diverse, caratterizzate ognuna dalle proprie qualità, aspettative, esperienze, fragilità, ferite. Come fare perché tutte queste differenti persone lavorino insieme per il bene comune?

Bisogna far circolare le informazioni. Valorizzare la meritocrazia collaborativa. Sviluppare la cultura della responsabilità e non del potere. Uscire da una logica a silos, per funzioni, e costruirne una basata sulla cooperazione. Trovare la chiave di questo in uno scopo comune, che spinga le persone a collaborare anche per un progetto più grande di loro.

Il cambiamento allora entra nell’azienda a poco a poco e diventa parte dell’aria che si respira, in sintonia con il sogno del fondatore. Sperimentare che l’apporto di proattività, di idee, di capacità di innovazione è sollecitato e riconosciuto.

Ecco, quando le persone che lavorano in un’azienda vedono attuare tutto questo ogni giorno, per se stessi e per gli altri, iniziano inevitabilmente a lavorare con più passione e maggiore soddisfazione, a non sentirsi legate solo al proprio specifico incarico.

Simili dinamiche, nel corso del tempo, non possono che portare a una metamorfosi concreta dell’ambiente di lavoro. Da luogo tetro e anonimo in cui doversi recare ogni giorno per necessità, l’azienda si tramuta in uno spazio vivo e dinamico, in cui utilizzare al meglio le proprie capacità per dare un personale ed efficace contributo al progetto comune.

Risolvere relazioni dove manca allineamento di valori

Ciò non significa però passivo buonismo. Non si deve sottostare alla mancanza di assertività, di auto-responsabilità, di senso del dovere.

Quando una persona non si comporta in maniera corretta, prima di prendere decisioni estreme bisogna confrontarsi, comprendere quale sia stato il suo fraintendimento in termini valoriali, aiutarla a riprogrammare la qualità del suo lavoro. Ma se persiste in azioni e comportamenti non in sintonia con l’azienda, è fondamentale risolvere la relazione.

Il ramo secco va tagliato affinché l’albero possa continuare a dare buoni frutti, per il bene comune. Ma anche questo può essere attuato senza cattiveria o cinismo, in funzione del bene di molti, oltre che del soggetto direttamente coinvolto. Il valore e il rispetto della persona non vanno mai trascurati.

Mantenere competitività di business

Tuttavia il business di un’impresa deve garantire ottimi risultati da reinvestire nell’azienda stessa, proprio per permetterne la sopravvivenza. In Branca questi sono obiettivi che ci prefissiamo con costanza e impegno da molti anni.

La spinta a conseguire un risultato e una sana competitività sul mercato sono di per sé energie positive: ciò che conta è la modalità con cui vengono messe in atto. Il rispetto degli altri e per l’ambiente deve essere sempre alla base di ogni nostra azione.

D’altra parte è evidente che, solo se funziona, un’azienda ha le risorse sufficienti per pagare regolarmente gli stipendi e i fornitori; per investire in Ricerca e Sviluppo; per versare tutte le tasse dovute.

Allora, posti su solide basi valoriali, gli utili sono fondamentali perché innescano un corto circuito positivo che contribuisce concretamente anche alla prosperità collettiva. Così si lavora a un progetto più grande di noi!

In questo modo il riflesso dell’Economia della Consapevolezza si irradia sempre più verso l’esterno e l’azienda dà il proprio tangibile contributo alla comunità, al territorio che la ospita, all’intera società civile.

 

Per approfondire i temi legati all’umanesimo manageriale e altre testimonianze aziendali, leggi l’articolo Pratiche di umanesimo manageriale per rivitalizzare l’organizzazione di Alfredo BIffi e Enrica Pavione, pubblicato sul numero di Maggio-Giugno di Sviluppo&Organizzazione.
Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

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