La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Verso una nuova umanità nel luogo di lavoro

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Intervista a Edoardo Venturini, Direttore Relazioni Esterne di Sodexo Italia, Servizi On-site
di Dario Colombo

La qualità della vita è destinata a diventare una potente leva per le performance sociali ed economiche: ecco perché le aziende devono adattarsi al nuovo modello di business che sta aprendo la nuova era della Social Economy in cui il capitale sociale è più prezioso di quello finanziario. Come dice l’economista e teorico sociale Jeremy Rifkin “ci sono professionalità che macchine e robot non potranno mai sostituire”: ecco perché è centrale l’attenzione all’individuo nell’ambiente di lavoro.

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Nel futuro dell’economia mondiale, il capitale umano sarà valorizzato maggiormente dai servizi.
A sostenerlo è stato l’economista e teorico sociale Jeremy Rifkin che dall’evento “Quality of life conference di New York” organizzato da Sodexo ha annunciato l’avvento della Social Economy: un mondo in cui il capitale sociale è più prezioso di quello finanziario e in cui l’economia di condivisione si affermerà sempre di più. Davanti alla platea di dirigenti del mondo dell’industria, della sanità, della difesa, della scuola, esperti, autorità pubbliche e Organizzazioni non governative, Rifkin ha dunque sottolineato il valore del fattore umano: “Ci sono professionalità che le macchine e i robot non potranno mai sostituire”, ha chiarito l’economista. Secondo il quale nelle società dove il lavoro è destinato a essere maggiormente automatizzato e sostituito dalle nuove tecnologie digitali, le professionalità più richieste riguarderanno i servizi, in particolare le funzioni di interazione con le persone e di supporto alle collettività. Con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita. E Sodexo, con il suo modello economico sostenibile di business in grado di mettere in campo una varietà di 100 mestieri negli ambiti più diversi, va nella direzione anticipata da Rifkin. “Il tema della qualità della vita è sempre più centrale e assumerà ancor più valore, pur essendo una tematica molto vasta ed è ora di darle maggiore concretezza”, esordisce Edoardo Venturini, Direttore Relazioni Esterne di Sodexo Italia, Servizi On-site. “Da questo paradigma le aziende non possono prescindere se vogliono trattenere i talenti; i dirigenti sanno che si tratta di un tema ineluttabile”. Di certo è chiaro l’obiettivo: “Vogliamo portare una nuova umanità nel luogo di lavoro”. Una scelta che migliorerà la condizione dei lavoratori, ma pure le loro azioni in azienda. Secondo il primo studio internazionale dal titolo Il punto di vista dei dirigenti sulla qualità della vita nelle organizzazioni condotto su 780 decisori di tre settori (aziende, ospedali e università) in diversi Paesi (Brasile, Cina, Francia, India, Regno Unito e Stati Uniti), infatti, esiste un legame tra il miglioramento della qualità della vita e le performance. Peccato, però, che in Italia si tratti di “un tema che si affronta con un po’ di difficoltà”, precisa il manager di Sodexo Italia, che focalizza l’attenzione sulle sei dimensioni della qualità della vita – “Sono quelle su cui ha lavorato un team di esperti e sulle quali i servizi della nostra azienda possono avere un impatto diretto, influenzando l’organizzazione in maniera decisiva”, chiarisce Venturini– evidenziate nella ricerca che mostra come il tema sia una delle principali questioni strategiche per il futuro delle organizzazioni: una “sfida che non andrebbe affrontata con iniziative sporadiche, ma con programmi globali gestiti ai più alti livelli delle organizzazioni”.

 

 

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Migliorare la qualità della vita
Di cosa stiamo parlando? Per esempio dell’ambiente fisico che comprende tutto ciò che contribuisce al comfort e alla sicurezza delle persone: una temperatura ottimale in azienda, la qualità degli arredi in un ospedale, ma pure la sicurezza e la sorveglianza degli spazi nelle università. Poi c’è l’interazione sociale che fa riferimento ai fattori che contribuiscono a rafforzare i legami tra gli individui. E ancora la semplicità e l’efficienza che implicano i fattori in grado di avere un impatto sulla capacità degli individui di svolgere il proprio lavoro senza contrattempi (vedi il servizio di concierge che facilita la vita dei dipendenti). Non si devono dimenticare neppure la salute e la nutrizione che comprendono, per esempio, menù equilibrati, consigli per un sano stile di vita, così come l’accesso a programmi di sport e benessere. “Con le informazioni sulla corretta alimentazione”, ci tiene a far sapere il Direttore Relazioni Esterne di Sodexo Italia, Servizi Onsite, “si incide in generale sulla qualità della vita”: “Noi non cerchiamo semplicemente di erogare un buon servizio”, precisa Venturini, “ma puntiamo al risultato ottenibile con quel servizio e all’impatto che può avere sulla persona. Insomma spostiamo un po’ più avanti il focus dell’attenzione”. Il manager, inoltre, ricorda per esempio “lavoro nelle palestre dei fisioterapisti che aiutano gli anziani a rimanere in forma”, oppure sugli “animatori delle case di riposo che consentono agli ospiti di mantenere la mente attiva”, fino “ai servizi infermieristici”. Poi c’è “la gestione degli asili nido, che danno un aiuto al benessere dei bambini”. Le altre due dimensioni individuate da Sodexo sono, infine, il riconoscimento, cioè tutti i fattori che permettono alle persone di sentirsi davvero valorizzate, come i premi aziendali non economici o programmi di incentivi per le aziende, e la crescita personale che fa riferimento a tutto ciò che aiuta le persone ad apprendere e a fare progressi. Un esempio? La possibilità di fare una prima esperienza professionale in università.

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Generare una trasformazione culturale
La qualità della vita è una sfida futura per le organizzazioni, e questo lo pensa il 65% del campione (internazionale) di Sodexo, che in gran parte (l’86%) ammette di aver già attuato almeno tre specifiche iniziative sul tema. La sfida più grande, infatti, riguarda la capacità di comprendere che non si tratta solo di una questione di costi, ma anche di professionalizzare le pratiche, valutare più accuratamente l’impatto sulla performance e generare una trasformazione culturale all’interno delle organizzazioni. Una competizione che diventa alla portata di tutti nell’ottica di Sodexo, tra le prime a capire che “mercato e aziende cambiano adeguandosi alle esigenze delle persone”, dice Venturini: “Il cambiamento, però, deve avvenire senza strappi, cercando di mantenere fede ai valori dell’azienda e non solo dei mutamenti del mercato”.
Un must per Sodexo, azienda nata nel 1966 e che opera fin dal 1974 in Italia con le sue divisioni specializzate nell’offerta di Servizi On-site dedicati ad aziende, scuole, ospedali, cliniche e case di riposo: grazie ai suoi 10.300 collaboratori in 1.500 punti di servizio sul territorio, la società si è sempre distinta per le sue politiche attuate nel segno della Responsabilità economica, sociale e ambientale, con la convinzione che operare per la qualità della vita sia una potente leva per le performance sociali ed economiche. “I servizi sono pensati per la popolazione che sta in ogni singolo sito e customizzati rispetto al business e agli obiettivi strategici”, continua il Direttore Relazioni Esterne: “Si cerca di personalizzarli con l’idea e lo scopo di capirne l’impatto sul consumatore e per far funzionare meglio l’azienda”. Ma anche in questo caso la persona è al centro di tutto: “Gli obiettivi si raggiungono attraverso il lavoro dei collaboratori, ecco perché dobbiamo capire chisono, cosa fanno, quali esigenze hanno e il loro approccio verso i servizi”. Da qui ne deriva la due diligence volta “ad adattare i singoli servizi”. “Lavoriamo su 32mila siti di clienti in tutto il mondo e abbiamo acquisito l’esperienza di una società di consulenza perché cerchiamo di andare a fondo delle esigenze delle aziende secondo i diversi settori industriali”, puntualizza Venturini. Per esempio, “se devi trasferire la sede da un’altra parte, devi capire i bisogni dei tuoi capisettore. Noi assicuriamo l’impegno e ci prendiamo la responsabilità di raggiungere dei risultati”, dice il manager di Sodexo Italia. Che non dimentica come ci siano “tanti modi” per valutare l’output, compresa la misurazione dei processi: “In questo caso bisogna fare una due diligence e un’analisi organizzativa, andando a fondo di specifici processi interni per ottimizzare i flussi di lavoro”. Basti pensare che “riconsiderare il sistema di illuminazione o di climatizzazione può aumentare del 20-30% l’efficienza di chi lavora”. E non si tratta certo di tempo sprecato: “Se le aziende non considerano questi aspetti, perdono delle opportunità”, è il pensiero di Venturini. Secondo cui il riconoscimento è “far sentire una persona correttamente valutata”. Tutte scelte che hanno condotto Sodexo, unica in Italia, alla certificazione Best Employer –riconoscimento che identifica la società come uno dei datori di lavoro più ambiti– assegnata dalla recente survey condotta dall’Istituto Aon Hewitt, società di consulenza operante nel settore delle risorse umane.

 

 

Una cultura che fa bene al business
L’attività dell’azienda, non si dimentichi, è davvero molto vasta. Per esempio a livello internazionale interessante menzionare “la gestione delle carceri in Inghilterra, Cile e altri Paesi”: “Progettiamo, costruiamo e gestiamo le carceri, a esclusione degli Stati Uniti, dove è in vigore lapena di morte, contraria ai nostri principi etici”, spiega Venturini. Secondo il Direttore Relazioni Esterne di Sodexo Italia, la “qualità della vita in questi ambienti è fondamentale per il recupero dei detenuti”: coloro che sono usciti da un carcere gestito dall’azienda “hanno un tasso di recidiva inferiore alla media” e “questo rappresenta un risparmio per lo Stato”. Come è possibile? Perché Sodexo “lavora al reinserimento dei carcerati nella società”: “È matematico che se un ex recluso torna in libertà senza relazioni sociali avrà più difficoltà a trovare il suo spazio nella vita reale”. Ecco perché, per esempio in Cile, chi ha “un comportamento corretto può godere di vantaggi all’interno del carcere, come abitare in mini appartamenti dove poter trascorrere una settimana ogni tanto con la famiglia per il mantenimento delle relazioni più strette”.
Diversa la situazione in Italia: “Qui dal 2008 con la crisi è diventato tutto più difficile e molti si sono concentrati sul taglio dei costi. Si è disposti a investire in un macchinario più efficiente, perché non investire allora nella produttività delle persone? Il benessere, infatti, crea cultura in azienda che porterà vantaggi competitivi per decenni”, ragiona Venturini. Tuttavia qualche cosa sembra muoversi: “C’è la speranza che qualcuno cominci a ridiscutere di queste tematiche per riflettere e comprendere che non è sbagliato analizzarle”. Ecco allora che non è più un’utopia pensare di “lavorare con un medico interno all’azienda per stilare percorsi di alimentazione corretta e informazioni sugli stili di vita che poi vengono trasmessi sugli schermi e sulla intranet”, oppure “motivare le persone a seguito di un trasferimento di sede dando loro informazioni chiare e specifiche, magari con un help desk disponibile tutti i giorni”.
Infine, il manager di Sodexo Italia illustra gli obiettivi del 2016: “L’idea è sempre quella di parlare di cultura, rendendo concreta la qualità della vita. Lavoreremo sui sei temi evidenziati dallo studio, dando al cliente una indicazione sul ritorno del suo investimento, evidenziando l’impatto sul business”. Un esempio? Una fabbrica di biscotti in Colombia che, assistita da Sodexo, ha iniziato a utilizzare parte dei prodotti prima scartati per una nuova linea. Il risultato? Un incremento dei ricavi di 3 milioni di dollari rispetto all’anno precedente.

 

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