La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Welfare aziendale, il 40% delle aziende usa il premio di risultato per finanziare i piani

, , ,

Il 43% delle aziende utilizza il premio di risultato, oltre a investimenti ad hoc, per finanziare il welfare aziendale. È quanto emerso dal Quarto Rapporto Welfare e dal Primo Rapporto Wellbeing di OD&M Consulting, società di Gi Group specializzata in HR Consulting, che confermano come la legge di Stabilità 2017 abbia sostenuto positivamente la diffusione dei piani in azienda, soprattutto grazie all’opzione per il lavoratore di convertire tutta o una parte del premio di produttività in servizi welfare (l’84% dei lavoratori si è detta soddisfatta, +20 punti rispetto all’indagine 2016).

Le ricerche sono state condotte su un panel di 150 aziende italiane e su un campione di 500 lavoratori, con la finalità di capire come stia evolvendo la percezione del welfare aziendale dai due punti di vista e quale sia l’impatto sull’engagement e sulla motivazione delle persone.
Tra i dati emersi, interessanti i numeri delle imprese che hanno già un piano di welfare (47,6%): tra queste prevalgono le grandi e medie aziende (67,6%); tra le organizzazioni che hanno intenzione di svilupparne uno nei prossimi due anni (43,5%) emergono le piccole (quasi il 60%), in crescita di oltre 20 punti.

Le ricerche hanno indagato anche i servizi di welfare più diffusi, che vengono scelti – oltre che in base alla possibilità di defiscalizzazione (64,3%) – dalle imprese anche attraverso survey interne e focus group. Ai primi quattro posti per diffusione si trovano i servizi di ristorazione, assistenza sanitaria, gestione del tempo e previdenza integrativa. Sale l’area ricreativa/sociale/educativa dal nono al quinto posto, (probabile effetto della legge di Stabilità che ha ampliato i servizi inseribili nella contrattazione di Secondo livello), mentre si mantiene costante l’area dedicata alla scuola e all’istruzione, ma con una percentuale di diffusione più alta.

“Il cambio di percezione dei lavoratori rispetto alle finalità di implementazione dei piani – si è ridotta di oltre 20 punti la percentuale di chi pensava che fosse una modalità di contenimento dei costi – correlato alla crescita della soddisfazione dei medesimi, conferma la validità di una comunicazione chiara e trasparente e l’importanza dell’ascolto e del coinvolgimento dei lavoratori nelle diverse fasi di progettazione”, ha commentato Simonetta Cavasin, Amministratore Delegato di OD&M Consulting. “Al tempo stesso, emerge che il welfare aziendale sta raggiungendo una certa maturità e se ne profila all’orizzonte un prossimo traguardo: l’aumento del livello di energia e di motivazione all’interno dell’organizzazione grazie ai servizi orientati al benessere delle persone. Per questo, a quattro anni dal primo studio, abbiamo voluto indagare il nuovo ambito del wellbeing; la maggiore soddisfazione si riscontra proprio tra i dipendenti che riconoscono come principale finalità nell’implementazione dei piani di welfare l’aumento del livello di benessere delle persone e di quello organizzativo”.

Le ricerche evidenziano come i piani di welfare sono misure considerate tra le leve più importanti della gestione del personale per tre motivi principali: vengono ritenute uno strumento per migliorare il benessere dei lavoratori (77%), in particolar modo nelle medie (82,9%) e piccole imprese (90%), rappresentano un’evoluzione dei pacchetti di benefit aziendale (60%) e, infine, costituiscono una nuova leva di Total Reward (32,9%) con un’incidenza maggiore nelle grandi realtà (40%) rispetto alle piccole (10%). 

Anche se generalmente l’unico aspetto del benessere cui la maggior parte delle aziende ha dichiarato di prestare attenzione è l’ambiente di lavoro (76,2%), tuttavia la sensibilità ai vari aspetti che determinano il wellbeing aziendale cresce fra le imprese che forniscono servizi di welfare. Tra queste ultime c’è un’attenzione medio-alta, oltre che all’ambiente di lavoro (90%), anche alla prevenzione medica (63%) e al benessere relazionale (61%).

Questa correlazione tra welfare e wellbeing si evidenzia anche nell’Organizational Wellbeing Index, indice ideato da OD&M Consulting per misurare il livello di ‘benessere’ dell’azienda tenendo conto di sette dimensioni (quali per esempio la soddisfazione dei lavoratori relativamente all’organizzazione del lavoro o l’identificazione nei valori aziendali).
Il dato medio rilevato ammonta a 72% (trasformando in percentuale i giudizi positivi espressi dai lavoratori secondo una scala da 1 a 4 rispetto al totale delle risposte), ma l’oscillazione può essere positiva di oltre 20 punti al verificarsi di tre condizioni concomitanti indagate, che già singolarmente di per sé impattano positivamente sul benessere organizzativo.

Si tratta di valori positivi di People Wellbeing Index – che misura, invece, il livello di benessere delle persone a livello psicologico, fisico, relazionale e valoriale – alta fiducia nell’azienda e presenza di piani di welfare aziendale; al sommarsi di tutte e tre le condizioni l’Organizational Wellbeing Index può raggiungere il 92%.

Il welfare aziendale contribuisce a tutti gli effetti a integrare le leve di Total Reward per la gestione del rapporto azienda/lavoratore, rappresenta una forma alternativa all’erogazione dei premi di produttività e impatta positivamente sul wellbeing delle persone, andando a migliorare il livello di engagement e il clima dell’azienda”, ha concluso Simonetta Cavasin. “Si viene a creare così un circolo virtuoso che, se ben gestito, avvalora ulteriormente l’approccio integrato che l’azienda dovrebbe adottare nell’utilizzare tutte le leve che ha a disposizione per gestire al meglio il proprio organico”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cookie Policy | Privacy Policy

© 2019 ESTE Srl - Via Cagliero, 23 - Milano - TEL: 02 91 43 44 00 - FAX: 02 91 43 44 24 - segreteria@este.it - P.I. 00729910158
logo sernicola sviluppo web milano

Trovi interessanti i nostri articoli?

Seguici e resta informato!