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Welfare

Welfare Index PMI, ascoltare i dipendenti per il benessere

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Il successo passa dall’ascolto dei dipendenti. È questo il dato più rilevante che emerge dall’edizione 2019 del rapporto Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia e presentato al Salone delle Fontane di Roma. L’indice, che offre una fotografia dettagliata sullo stato del welfare nelle PMI, si basa sulle iniziative delle aziende in 12 aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita e lavoro (e sostegno ai genitori), sostegno economico ai dipendenti, formazione per i dipendenti, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale, sicurezza e prevenzione degli incidenti, welfare allargato alla comunità.

Nel 2016 l’indagine, giunta alla sua quarta edizione, ha coinvolto 4.561 organizzazioni di vari settori e grandezze. E ha riservato delle sorprese: oggi, infatti, un’impresa su due è attiva in almeno quattro aree, mentre in questi quattro anni sono quasi triplicate le realtà molto attive (in almeno sei aree), che sono passate dal 7,2% del 2016 al 19,6% del 2019, come spiegato durante la presentazione da Enea Dallaglio, Amministratore Delegato Innovation Team.

Se fino a qualche tempo fa il welfare era un argomento confinato solo alle grandi aziende, oggi la tendenza sta cambiando. Queste ultime restano ovviamente protagoniste indiscusse del settore, ma le misure adottate dalle piccole e dalle micro imprese sono cresciute notevolmente negli ultimi anni e lasciano ben sperare per il futuro. Secondo Dallaglio “ci troviamo di fronte a una grande maturazione, soprattutto perché le aziende stanno acquisendo sempre più consapevolezza dell’importanza delle buone pratiche”. Consapevolezza che si traduce in risultati: durante l’evento sono state premiate ben 68 imprese considerate “welfare champions”, il doppio rispetto al 2018.

Un dato particolarmente importante, come sostenuto anche da Riccardo Fraccaro, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, presente all’evento: “Oggi più che mai conciliare lavoro e famiglia è diventata una necessità impellente, che le PMI valutano sempre più attentamente, per questo è importante puntare su misure di sviluppo che vadano di pari passo con il welfare”. 

Quando parliamo di buone pratiche, dunque, non ci riferiamo più soltanto all’offerta di un supporto economico, ma alla trasformazione delle imprese in vere e proprie comunità in cui i bisogni di ogni singola persona – e della sua cerchia familiare – devono essere ascoltati e tenuti in considerazione. Tutto questo, stando a quanto affermato dal 63,4% degli intervistati, si traduce in un netto miglioramento della produttività e, nel 73,1% dei casi, in una maggiore soddisfazione dei lavoratori e del clima aziendale

Ma quali sono le aree in cui si riscontrano maggiori cambiamenti? Su tutte la sanità integrativa: a oggi il 38,6% delle imprese offre almeno un’iniziativa in questo senso, mentre il 2,2% ha messo a disposizione dei dipendenti un aiuto per l’assistenza di anziani e familiari (+2,1% rispetto al 2016). Seguono la conciliazione tra vita e lavoro, dove diventa fondamentale il ruolo dello Smart working e il supporto alle genitorialità, e la formazione dei giovani, con sempre più aziende che contribuiscono all’istruzione dei figli dei lavoratori (dal 1% del 2016 al 4,2% del 2019). Certo, in molti casi parliamo ancora di percentuali basse, ma il futuro fa ben presagire, anche perché il miglioramento registrato in questi quattro anni è stato costante e omogeneo, ovvero ha interessato tutta l’Italia. 

D’altronde, come affermato durante la presentazione da Lucia Sciacca, membro del comitato di Welfare Index PMI e Direttore Communication & Social Responsibility Generali Italia, “il welfare non fa bene soltanto all’impresa, che in questo modo riesce a migliorare la sua produttività e ad attrarre talenti, ma fa bene anche a tutto il Paese, perché incide sempre sulla comunità in cui opera”. 

In questo senso diventa fondamentale investire nella conoscenza; a oggi, infatti, solo il 26,7% delle organizzazioni padroneggia in modo abbastanza preciso norme e incentivi fiscali relativi a questo ambito. Il Welfare Index PMI si rivela dunque uno strumento doppiamente prezioso, da una parte per la raccolta di dati, dall’altra perché fornisce ai partecipanti un modello di rating attraverso il quale misurare il proprio livello di welfare e venire a conoscenza di buone pratiche. 

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