La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

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Di Paola Salazar, avvocato

Il 25 giugno è entrato in vigore il terzo, in ordine di tempo, tra i decreti legislativi delegati attuativi della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (Jobs Act). Si tratta del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 80  recante “Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”. Il decreto ritocca, principalmente, il T.U. in materia di maternità e paternità (D.Lgs. n. 151/2001) mediante una serie di ‘aggiustamenti’ finalizzati essenzialmente ad accrescere il sistema delle tutele al lavoro, scongiurando, ove possibile, tutte le forme di abbandono, volontario o meno, del posto di lavoro alla nascita dei figli. Leggi tutto >

L’aumento della flessibilità in entrata e in uscita dall’azienda, le nuove indennità di disoccupazione, i contratti a tutele crescenti e la riorganizzazione delle diverse categorie di lavoratori sono alcune delle nuove misure in ambito lavoro che le organizzazioni saranno chiamate a implementare all’interno dei propri processi HR, fornendo alle direzioni risorse umane il supporto necessario affinché possano contribuire agli obiettivi di business dell’intera azienda.
Ma quali sono, nello specifico, le sfide e le opportunità che si aprono alle direzioni risorse umane all’indomani dell’entrata in vigore dei primi due decreti attuativi del Jobs Act? Quali i primi impatti in azienda? Terzo di un ciclo di incontri promossi da ADP in collaborazione con i Gruppi Regionali dei Giovani Imprenditori, il convegno del 21 aprile scorso a Milano ha cercato di dare risposta a questi interrogativi.
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A pochi giorni dal via libera al decreto in materia di ammortizzatori sociali e ricollocazione dei lavoratori disoccupati, Cetti Galante, amministratore delegato di Intoo, rilascia una sua riflessione in merito.

“In questo ambito il contratto di ricollocazione (art.17) rappresenta una vera innovazione nell’ottica di ribilanciare finalmente le risorse delle politiche passive (la nuova ASPI – denominata NASPI, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) con quelle delle politiche attive, che si affiancano da subito per supportare il lavoratore disoccupato nella ricerca della nuova occupazione.
La partecipazione attiva al contratto di ricollocazione è anche condizione essenziale per l’erogazione del sussidio. Tuttavia rimangono non chiari i meccanismi attuativi della condizionalità, essendo il fondo per le politiche attive rimasto sotto la competenza del Ministero del Lavoro anziché di competenza dell’INPS. Leggi tutto >

Mai come oggi il tema del welfare aziendale ha scatenato un così vivo interesse da parte di tutti, pubblico e privato. Sempre più sono le aziende che decidono di mettere in atto iniziative di work life balance e programmi dedicati ai flexible benefit; e sempre maggiore è il coinvolgimento della politica, come si può osservare da alcune intuizioni riscontrabili nel Disegno di Legge sulla Riforma del mercato del lavoro.
Il 22 gennaio ci siamo ritrovati, per la prima volta a Roma, per discutere di questi temi insieme ad alcuni rappresentanti di istituzioni e aziende. Leggi tutto >

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