La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

A cura di:
• Federica Garbolino, Managing Partner di Coreconsulting, account del progetto per Coreconsulting.
• Francesco Porotto, Responsabile Digital Learning, Sistemi e Budget HR Vodafone.

Mobile learning, gamification, smart content e tutto ciò che serve per affrontare le nuove sfide di apprendimento e prendersi cura, attraverso la diffusione di conoscenza, delle persone e delle loro motivazioni ad apprendere: l’articolo affronta i temi principali di quello che oggi viene definito smart learning, o learning 4.0, e li esemplifica attraverso un progetto emblematico realizzato da Vodafone, Learn&Play. Il progetto è stato recentemente vincitore di molteplici premi nell’ambito della II edizione del Premio AIF Adriano Olivetti, ovvero: 1° classificato area Mercati&Competività, 1° classificato sezione Nuove Tecnologie e Digitale, 1° classificato come partecipante Piccole e Medie Imprese (Coreconsulting), menzione speciale per l’innovazione.             Leggi tutto >

Intervista a Cristiano Silei – Amministratore Delegato di Dainese Group

Dainese negli anni ha inventato tutto quello che c’era da inventare per la sicurezza di motociclisti e sciatori ed è arrivata a realizzare tute spaziali per la Nasa e l’Ente spaziale Europeo. Qualità e ricerca di innovazione continua caratterizzano la storia della società anche dopo l’acquisizione da parte di Investcorp, pur avendo dovuto cambiare parte del management. Nel corso dell’intervista ci confrontiamo con l’Amministratore Delegato Cristiano Silei su questo cambiamento nell’ottica della continuità. Leggi tutto >

Si è svolta presso Cuoa Business School il 22 e 23 settembre l’edizione 2016 di Italian Forum on Industrial Biotechnology and Bioeconomy (Ifib) dal titolo La bioeconomia come nuovo modello di crescita sostenibile per l’impresa che compete a livello internazionale.
Per il Veneto è stata un’occasione importante: il territorio, infatti, vanta storicamente un settore agro-alimentare di primissimo livello e la Regione è conosciuta come una di quelle con massimo rilievo economico in Italia. Leggi tutto >

Luciano Pilotti, Professore Ordinario di Economia e management presso l’Università degli studi di Milano

L’Italia tornerà a crescere. Come? Sviluppando la propria produttività sistemico-ecologica estendendo la platea di imprese, settorifiliera e territori/città che sviluppano innovazione e qualità ‘condivise’, cooperando per competere su scala globale. E ancora, attraendo talenti, investimenti e investendo a sua volta in infrastrutture materiali e immateriali e in formazione media e medio-alta. Perché ciò accada sarà necessario accelerare i cambiamenti nella cultura d’impresa verso una superiore accoglienza della diversità, una maggiore apertura societaria e un minore grado di comando verticale favorendo la transizione dal controllo all’auto-organizzazione e ad aggregazioni per linee esterne di filiera o di networking. È soprattutto investendo sui giovani, veri portatori di idee, propensi al rischio, aperti al lavoro di squadra e compatibili con risorse di conoscenza, che si rende possibile (oltre che necessaria) una svolta. Gli strumenti per facilitare tali processi sono noti: vanno dall’investimento nelle università e nella ricerca alla facilitazione di start-up e spin-off accademici e non fino a un sistema bancario accogliente, dagli incentivi fiscali e materiali per richiamare ricercatori e manager dall’estero al miglioramento delle qualità dei contesti urbani e territoriali. Da qui il rilievo dato all’accoppiamento tra politiche di inclusione, allargamento della base sociale e politiche formative del capitale umano con l’obiettivo congiunto di valorizzare competenze e conoscenze di persone, gruppi e comunità radicate in territori aperti e competitivi da promuovere in senso glocale. Scopo di queste note è illustrare limiti e possibilità delle imprese italiane nell’inspessimento di una crescita endogena-locale verso la glocalità attesa da anni e nel miglioramento dei contesti spaziali-territoriali quale leva di attrattività di nuovi investimenti e di generazione di creatività diffusa, anche per effetto dell’integrazione tra aree metropolitane allargate e distretti estesi e interdipendenti.             Leggi tutto >

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