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Welfare Index PMI: a che punto sono le PMI italiane?

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di Giovanni Scansani

Giovanni ScansaniMisurare i risultati e gli impatti organizzativi realmente apportati dai piani di welfare aziendale (PWA) è da sempre uno dei principali argomenti del ricco dibattito sviluppatosi in questi ultimi anni sul tema. Molte le ricette e le teorie sin qui proposte, ma non sempre associate a misurazioni completamente affidabili. Il welfare aziendale (WA) è – o dovrebbe essere – considerato un investimento, non un costo. Come tutti gli investimenti deve poter generare un ROI (e per le aziende più avvedute anche uno SROI, ossia un Social Return On Investment). Ma dalla teoria alla misurazione effettiva il passo non è piccolo e neppure semplice. Un aiuto concreto arriverà, almeno per le PMI (e quindi per il 95% delle nostre imprese che impiegano ben l’80% degli addetti), dal Welfare Index PMI.

Misurare lo stato del welfare nelle PMI
Si tratta del primo indice che valuta il livello di WA nelle piccole e medie imprese italiane. La sua costruzione ha preso in considerazione 2.140 aziende dei tre settori produttivi (agricoltura, industria e servizi) che hanno partecipato alla ricerca il cui output è, nella sostanza, anche quello di fornire un vero e proprio primo rapporto nazionale sullo stato dell’arte del WA nelle PMI.
Il Welfare Index PMI misura dieci ambiti d’intervento e consente una dettagliata analisi di tutti gli aspetti del WA: previdenza integrativa, salute, assicurazioni per i dipendenti e le famiglie, tutela delle pari opportunità e sostegno ai genitori, conciliazione, sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie, formazione e sostegno alla mobilità delle generazioni future, sicurezza e prevenzione, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale, welfare allargato al territorio.
L’indice è sinteticamente espresso con un numero che rappresenta la valutazione dell’azienda rispetto al valore massimo 100. La valutazione tiene conto di tre fattori: ampiezza e contenuto delle iniziative; modalità di gestione del WA e coinvolgimento dei lavoratori; originalità e distintività delle attività di welfare nel panorama italiano.

La parola ai promotori
Nelle intenzioni dei promotori dell’iniziativa (Generali Italia, Piccola Industria-Confindustria e Confagricoltura), Welfare Index PMI sarà uno strumento grazie al quale, ogni anno, le imprese potranno accedere a un servizio gratuito per misurare le proprie iniziative di welfare e per fare benchmark con le esperienze più avanzate del loro settore.
A questo proposito Philippe Donnet, Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia, auspica che sempre più imprese vogliano entrare a far parte del panel di misurazione annuale. Donnet ha sottolineato come l’intento di fondo sia quello di “stimolare un cambio culturale nelle PMI con l’obiettivo di valorizzare la centralità del welfare nella vita quotidiana delle aziende, dei lavoratori e delle loro famiglie”. “Il welfare aziendale – prosegue Donnet – può essere un fattore distintivo sul mercato, segno di relazioni industriali evolute e può favorire la crescita delle imprese”.
Per Alberto Baban, Presidente della Piccola Industria di Confindustria, “accrescere la consapevolezza di quanto le PMI realizzano a favore dei propri collaboratori e dunque del loro profondo senso di comunità è positivo sia perché restituisce al Paese un’immagine più fedele di cosa oggi realmente significa fare impresa, sia perché può suscitare uno spirito di emulazione dagli effetti estremamente benefici. L’attenzione al welfare aziendale è, infatti, parte di un processo di maturazione in atto da tempo nel sistema produttivo italiano che è composto in larga parte da piccole e medie imprese”.
“La creazione del Welfare Index PMI – conclude Baban – va dunque nella direzione più volte auspicata da Piccola Industria Confindustria perché mette in risalto e opportunamente misura prassi e comportamenti spesso già consolidati nel quotidiano delle PMI”.
Il Presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha sottolineato come il settore dell’agricoltura possa vantare una consolidata storia di welfare in quanto “ha sempre svolto una funzione sociale a vantaggio della collettività, anche favorendo l’inserimento dei lavoratori nel contesto aziendale e migliorando la loro qualità di vita attraverso la creazione di alloggi, scuole, punti di aggregazione e soprattutto fornendo assistenza in campo sanitario. L’evoluzione delle imprese porta a un maggiore impegno in questo senso e non è un caso che esista uno specifico segmento di imprese agricole impegnate in quella che si definisce Agricoltura Sociale”.

Appuntamento a Roma per la presentazione dei risultati
Per saperne di più l’appuntamento è a Roma in una data forse scelta non a caso: l’8 marzo, festa della protagonista indiscussa di una delle tematiche principali del WA contemporaneo: il work life balance, ossia la conciliazione dei tempi di vita e di cura con quelli di lavoro. Con la presentazione ufficiale del Welfare Index PMI saranno premiate le migliori case history di WA risultanti dall’indice (un premio sarà assegnato alle prime tre classificate per ogni categoria – industria, commercio e servizi, agricoltura – e un riconoscimento verrà dato alle cento migliori PMI).

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