La cura della persona e dell’ambiente di lavoro come opportunità di crescita per le organizzazioni

Alla radice del benessere

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di Luca Papperini

Iniziamo col chiederci “che cos’è benessere”? Le persone possono essere distanti anni luce da una definizione univoca di questo concetto. Faticare in palestra, ballare, fare una bella passeggiata. Siamo sicuri che per tutti stare bene abbia lo stesso significato? Ognuno percepisce il proprio benessere attraverso misure differenti.

Roberto Baitelli
Roberto Baitelli, responsabile didattico Italia Formazione Maharishi

“A uno stato di benessere corrisponde una mente equilibrata e chiara” commenta con Persone&Conoscenze Roberto Baitelli, Responsabile didattico Italia di formazione Maharishi, esperto in ‘Meditazione trascendentale’. “Questo significa saper prendere le decisioni in modo ottimale, sentire la giusta energia, dormire bene la notte. Tutti indicatori che permettono alle persone di dare il meglio di se stesse quando lavorano”.

Il cervello, centralina che regola tutto ciò che avviene nel nostro corpo, è il diretto responsabile delle emozioni, dei pensieri e dello stato di salute fisica. Quando il cervello funziona in maniera integrata, ben sviluppata e completa, una persona è in grado di prendere le decisioni corrette, si sente bene fisicamente, è molto efficace sul lavoro. “La Meditazione trascendentale non è una filosofia o un metodo di rilassamento. È una condizione che resetta la funzione cerebrale nella direzione dell’ottimizzazione. Come risultato il nostro corpo si ammala di meno, guarisce con più facilità, elimina lo stress accumulato. Le emozioni diventano più equilibrate, la mente più chiara, i processi decisionali ed etici si normalizzano” spiega Baitelli.

Grazie alla Meditazione trascendentale si vanno a toccare quelle corde che risuonano alla radice della nostra essenza più profonda. Agire su questi aspetti è una delle soluzioni per dare un taglio definitivo ai problemi che affliggono le aziende. Diciamola tutta, le organizzazioni non sono interessate al benessere delle persone. Il loro obiettivo è fare profitto. Ma il profitto si ottiene e si migliora solo se le persone stanno bene. In questo senso il benessere, da fattore secondario diventa primario.

Le aree critiche sono tante: la mente, le emozioni, lo stress, l’ansia, il sonno, la salute fisica. Come si agisce sulle diverse aree senza trascurarne nessuna? La strategia più efficace, e anche la più semplice, è fare in modo di agire contemporaneamente su ognuna di queste. La Meditazione trascendentale offre questa opportunità. La pratica di questa tecnica, ripetuta regolarmente 2 volte al giorno per almeno venti minuti, produce cambiamenti significativi nelle modalità di funzionamento del cervello e nell’intera fisiologia della mente. La Meditazione trascendentale affonda le sue radici nelle antiche pratiche orientali che cercano l’unione tra l’essere umano, la sua coscienza e l’infinito. Lo yoga è una di queste.

“Yoga è l’esperienza della sorgente del pensiero –spiega Baitelli –, quel luogo in cui la mente è perfettamente autosufficiente, chiara e limpida, non disturbata. È quell’esperienza che esalta il potenziale umano al 100%. La Meditazione trascendentale è l’essenza dello yoga”.

Il medico austriaco Hans Selye (Vienna, 26 gennaio 1907 – Montréal, 16 otobre 1982), ricordato per le ricerche effettuate sullo stress, ha riconosciuto che i cambiamenti fisiologici prodotti dalla Meditazione trascendentale sono esattamente agli antipodi di quelli prodotti dallo stress, anch’esso una risposta fisiologica del nostro organismo a stimoli esterni. I cambiamenti dovuti allo stress ci affliggono portando ansia, aggressività, paura, aumento del battito cardiaco. Tutte componenti che in caso di grave pericolo per la nostra incolumità preservano dalla morte. Nel momento in cui lo stress si cronicizza le persone vivono in un perenne stato di fuga da un pericolo che non esiste. I benefici apportati dalla pratica della Meditazione trascendentale sono corroborati da studi scientifici, a differenza dei risultati che si raggiungono attraverso sessioni di formazione secondo le attuali logiche dell’aula.

“Nei casi in cui ho avuto modo di presentare davanti a un pubblico cosa si intende per Meditazione trascendentale –dice Baitelli– i risultati sono stati evidenti. Le difficoltà di accettazione del metodo sono legate a un modo di pensare il mondo del lavoro ancora obsoleto, in cui si tende ad affrontare i problemi per silos e non considerare l’uomo al centro dell’organizzazione”.

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